NEWS:

Tg Sanità, edizione del 14 marzo 2022

In questa edizione si parla di: risalita casi Covid; tamponi e vaccinazioni a rifugiati Ucraina; vademecum pediatri Sip per accogliere minori in fuga; autodiagnosi sul web per l’87% degli italiani

Pubblicato:14-03-2022 15:19
Ultimo aggiornamento:14-03-2022 15:19

Tg Sanità
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

COVID, ISS: “RT IN AUMENTO A 0,83, SALE INCIDENZA CASI”

“Nel periodo compreso tra il 16 febbraio e l’1 marzo 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83, in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica”. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. “Aumenta l’incidenza settimanale a livello nazionale: 510 casi ogni 100.000 abitanti – prosegue il report- contro i 433 ogni 100.000”. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 5,5% contro il 6,6% rilevato al 3 marzo. Cinque Regioni/PPAA, infine, sono classificate a rischio moderato, di cui una ad alta probabilità di progressione verso il rischio alto.

UCRAINA, SILERI: “I RIFUGIATI DOVRANNO RISPETTARE LE NORME ANTI-COVID”

“Tutti i rifugiati in arrivo vengono sottoposti al tampone, con eventuale isolamento o quarantena, a tutti verrà offerta la vaccinazione contro il Covid e tutti dovranno rispettare le norme sanitarie in vigore in Italia per il contenimento dell’epidemia”. Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo la settimana scorsa ai microfoni di Radio Cusano Campus in merito all’accoglienza e gestione sanitaria dei rifugiati ucraini in arrivo in Italia dalle zone di guerra. “Un ruolo importante- ha aggiunto Sileri- potrà essere svolto in questo senso dagli oltre 250mila ucraini che già vivono e lavorano in Italia, che potranno aiutare questi loro sfortunati concittadini nel processo di integrazione e di rispetto delle regole”.

UCRAINA, DA PEDIATRI SIP UN VADEMECUM PER ACCOGLIERE MINORI IN FUGA

Diritto al pediatra di famiglia con assegnazione del ‘codice Stp‘ (straniero temporaneamente presente); visita medica per valutare lo stato nutrizionale, l’apparato cardiorespiratorio e lo stato della cute per l’identificazione di ectoparassitosi; screening per il Covid-19 entro 48 ore dall’arrivo nel nostro Paese con tamponi nasofaringei antigenici o molecolari e la possibilità di essere vaccinati contro il Covid a partire dai 5 anni; screening per la tubercolosi. Sono alcune delle raccomandazioni contenute nel vademecum elaborato dalla Società italiana di Pediatria per l’accoglienza dei minori in fuga dall’Ucraina e in arrivo nel nostro Paese. “Il documento- si legge in una nota- è rivolto alle strutture, alle organizzazioni e a tutti coloro che sono coinvolti nell’accoglienza di questi bambini, con l’obiettivo di offrire loro la migliore assistenza sanitaria”.


UCRAINA. A CHI ARRIVA IN ITALIA TAMPONI E VACCINAZIONI ‘A TAPPETO’

Tamponi anti-Covid e vaccinazioni a tappeto, non solo contro il Sars-CoV-2 ma anche contro tutte quelle malattie per cui in Italia è previsto l’obbligo, tra cui epatite B, tubercolosi, difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo e parotite. A stabilirlo il recente documento diffuso dal ministero della Salute e contenente le prime indicazioni per le aziende sanitarie locali che si trovano a dover gestire minori e adulti in arrivo dall’Ucraina. Il ministero, dunque, raccomanda per tutti i bambini e i ragazzi fino a 18 anni l’offerta delle vaccinazioni previste in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano nazionale di prevenzione vaccinale, se il soggetto non è mai stato vaccinato nel Paese d’origine o ha una documentazione insufficiente e uno stato vaccinale incerto. Se, invece, il minore è stato regolarmente vaccinato nel Paese di origine e ha uno stato vaccinale adeguatamente documentato, la raccomandazione è di eseguire il completamento del ciclo vaccinale primario o i successivi richiami.

L’87% DEGLI ITALIANI CERCA SINTOMI ONLINE E FA LA DIAGNOSI DA SOLO

L’87% degli Italiani cerca i sintomi di un malessere su Google prima di consultare un dottore. A svelarlo un sondaggio condotto da Lenstore per scoprire quali sono le tendenze e abitudini degli italiani quando ricorrono a internet per una diagnosi medica. Sebbene la ragione principale di una auto-diagnosi sia quella di essere consapevoli di potenziali problemi di salute, il 45% degli italiani usa questo primo strumento per prendere decisioni importanti, come la scelta di verificare i sintomi di quella condizione con il proprio medico. Il fatto che alcune persone ricorrano all’autodiagnosi su Google ha portato il 20% degli intervistati a lasciare non diagnosticata una determinata condizione di salute che avrebbe potuto essere individuata e curata prima.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it