NEWS:

Gimbe: “In quattro giorni quasi gli stessi casi Covid della scorsa settimana”. Bassetti: “Risalita fisiologica”

Il presidente della Fondazione Gimbe, Cartabellotta: "L'efficacia del vaccino cala più velocemente del previsto e in Italia circola la variante più contagiosa Omicron Ba.2"

Pubblicato:14-03-2022 13:23
Ultimo aggiornamento:14-03-2022 17:26
Autore:

covid
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Nella settimana 2-8 marzo si sono registrati circa 280mila casi, ovvero qualcuno in più della settimana precedente, ma nel periodo 9-12 marzo si sfiora quota 264mila. Praticamente con due giorni in meno abbiamo raggiunto lo stesso numero di casi”. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ospite a Radio Cusano Campus della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, condotta dal direttore Gianluca Fabi. Cartabellotta ha sottolineato che “la ripresa della crescita dei nuovi casi, al momento, non è eclatante“.

LEGGI ANCHE: Otto regioni passano in zona bianca: in giallo restano solo in quattro

LA STABILIZZAZIONE DEI RICOVERI GRAVI

Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, non ci sono ancora al momento evidenti conseguenze a livello ospedaliero, anche se “gli ingressi in terapia intensiva – ha precisato – si sono sostanzialmente stabilizzati: dal 3 marzo abbiamo raggiunto i 42 ingressi al giorno e siamo rimasti più o meno fermi a quel numero“. Cartabellotta ha poi parlato della circolazione del Covid-19 e ha lanciato un preciso allarme: “Il dato generale è che siamo di fronte a una circolazione molto elevata del virus: i casi attualmente positivi sono risaliti sopra il milione, il tasso di positività ai tamponi, con alcune oscillazioni, si attesta al 12-12,5%”.


L’ARRIVO DELLA CONTAGIOSA VARIANTE OMICRON BA.2

“Questo tipo di aumento – ha poi informato – interessa un po’ tutte le regioni e in particolare alcune del Sud e Centro Italia come l‘Umbria, la Toscana, la Calabria. Inoltre, i dati provenienti dall’Europa ci dicono che il virus sta rialzando la testa un po’ in tutti i Paesi“.
La situazione non migliora nemmeno sul fronte dell’impennata dei contagi. Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, “questa risalita dipende da diversi fattori concomitanti: ci siamo rilassati un po’ troppo anche perché le curve mostravano una ripida discesa della quarta ondata. Probabilmente comincia a circolare anche in Italia la più contagiosa variante Omicron BA.2″.

“EFFICACIA DEL VACCINO CALA PIÙ VELOCEMENTE DEL PREVISTO”

Inoltre, ha aggiunto il presidente di Gimbe, “l’inverno sta durando un po’ più del previsto e stiamo meno all’aperto, cosa che ci consentirebbe di ridurre la circolazione del virus per aerosol e, verosimilmente, la protezione vaccinale cala più rapidamente di quello che pensiamo anche in chi ha fatto il booster, come si vede soprattutto nelle persone più giovani”.

Chiamato a rispondere sul tema del green pass, Cartabellotta ha affermato che “fatta eccezione per i grandi eventi, la probabilità che riduca il contagio è molto bassa. Il vaccino riduce di circa il 50% il contagio ed è la stessa riduzione che otteniamo con la mascherina. Se accettiamo di togliere il green pass non possiamo togliere anche l’altro strumento di prevenzione che ci permette di abbattere, più o meno con la stessa efficacia, il contagio. Questi sono numeri che vengono dalla letteratura. Per chi è vaccinato, la mascherina aggiunge un ulteriore 50% alla riduzione del rischio, mentre ai non vaccinati conferisce più o meno la stessa protezione di ha fatto il ciclo completo di vaccino”.

LE MISURE PER FRENARE L’AUMENTO DEI CASI

Inoltre, secondo Cartabellotta, l’andamento della curva dei contagi “ancora non è chiarissimo. Si registra un aumento dei valori di Rt, ma l’incremento del numero dei casi sembra ancora lineare: occorrerà una settimana circa per capire che tipo di andamento prenderà la curva. Il dato certo è che quando i casi aumentano oltre un certo numero, si invertono anche le curve dei pazienti ospedalizzati”.

Infine il presidente della Fondazione Gimbe ha rivolto un appello a quanti ancora non sono immunizzati e al rispetto delle regole per tentare di arginare questa nuova avanzata del coronavirus. “Il problema reale – ha osservato Cartabellotta – è che con una circolazione del virus così elevata, le strategie fondamentali sono quelle di mantenere alte coperture vaccinali, aumentare il booster e utilizzare le mascherine. Tutto il resto può essere lasciato alla discussione della politica perché, al momento, non si tratta di strumenti in grado né di arginare il contagio né tantomeno di ridurre la probabilità di finire in ospedale”.

BASSETTI PREDICA CALMA: “RISALITA FISIOLOGICA, NUMERI SONO INCORAGGIANTI”

“La ripresa dei casi è fisiologica, si stanno facendo ora più tamponi appropriati a chi ha i sintomi e meno test improvvisati con code davanti alle farmacie per sentirsi ‘più sicuri e tamponati’. Tra una settimana capiremo se si tratti di un rimbalzo vero della curva epidemica o di nuova ondina“. Lo scrive sul proprio profilo Facebook il direttore della clinica Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

L’infettivologo aggiunge che “il vero indicatore utile per una disamina efficace non è il conteggio di quanta gente sta a casa con il virus, magari sotto forma di influenza o raffreddore, ma di quanta gente va in ospedale con la malattia grave da SarSCoV-2. E i numeri – prosegue Bassetti – qui sono incoraggianti. Abbiamo sempre meno pazienti in terapia intensiva e nei reparti. Il virus continua a circolare soprattutto tra i bambini nella fascia 5-­11 anni, che fanno da volano per genitori e nonni, e anche tra chi non ha completato il ciclo vaccinale. Per questo ribadisco che non bisogna allentare la presa nella campagna vaccinale. I ritardatari della terza dose corrano a immunizzarsi“.

“IL GREEN PASS HA ESAURITO LA SUA FUNZIONE, VA TOLTO”

Bassetti ricorda che “siamo in una fase di ripresa dei contagi e dei tamponi positivi, ma vediamo anche l’effetto positivo delle vaccinazioni. Il salvacondotto più forte nei confronti del Covid non sono state le mascherine o le capienze ridotte allo stadio o al cinema, ma resta il vaccino. L’obbligo vaccinale per gli over 50 è stato intempestivo, un po’ come chiudere la stalla quando i buoi erano già scappati. Quanto al green pass – sottolinea infine il medico -, è nato come uno strumento per invogliare le persone a vaccinarsi. A luglio 2021 avevamo il 60% di italiani vaccinati, a marzo 2022 siamo arrivati al 90%. Oggi va tolto: ha esaurito la sua funzione”, conclude Bassetti.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it