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Casarin: “Il rigore di Torino-Inter lo avrebbe visto anche un bambino”

L'ex fischietto: "I due arbitri arbitrano da soli, se il principale prende una decisione clamorosamente sbagliata, l'altro non interviene. Vanno presi provvedimenti"

Pubblicato:14-03-2022 12:01
Ultimo aggiornamento:14-03-2022 12:01

casarin arbitro
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ROMA – “A due metri anche un bambino lo vede, quel rigore, non occorre essere arbitri internazionali”. Il rigore non dato al Torino, per un evidente fallo di Ranocchia su Belotti, è la pietra dello scandalo del lunedì dopo il posticipo con l’Inter. A Radio anch’io sport, su Radio Uno, Paolo Casarin contesta l’utilizzo pilatesco del Var: “L’arbitro da sempre ha dei problemi perché non può rivedere l’azione. Il Var è stato fatto per permettergli di rivedere l’azione. Quindi deve essere modesto, umile e pensare che può anche sbagliare – dice l’ex arbitro – Il Var non può mettersi da parte e non intervenire. Questo è il vero fallimento di questo sistema”.

L’ex arbitro internazionale prosegue: “I due arbitri arbitrano da soli. Se il principale prende una decisione clamorosamente sbagliata, l’altro non interviene. Bisogna prendere provvedimenti. Tanti protocolli inutili sono stati fatti per complicare la vita. Il calcio è una cosa semplice. Gli arbitri devono essere chiari. Se per caso sei coperto devi sapere che ce n’è un altro – osserva Casarin -, e quest’altro deve andare in soccorso. Il Var è un soccorso, non è un ente burocratico che funziona su un protocollo fatto da gente che inizialmente non voleva il Var e che quindi ha creato un protocollo banale”.


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