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Coronavirus, Liberisti italiani: “Congelamento tasse e contributi atto dovuto”

I liberisti italiani chiedono che tutta l'Italia diventi 'zona rossa': "Lo Stato deve sospendere qualsiasi pretesa, cartella, riscossione fiscale e contributiva nei confronti di partite Iva e imprese"

Pubblicato:14-03-2020 09:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:09
Autore:

andrea bernaudo
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ROMA – “Il governo non scherzi, si ricordi che il decreto legge 472/1997 all’articolo 6 comma 5 stabilisce che ‘non è punibile chi non versa le tasse per forza maggiore’. Per cui la smetta di far finta di ‘concedere briciole e aiuti’“. Così in una nota il Movimento Liberisti Italiani sul decreto economico-fiscale su cui sta lavorando il governo.

Basta un decreto di 4 righe in croce dove ‘si estendono a tutto il territorio nazionale le disposizioni di cui al Dpcm riguardanti le zone rosse‘. Degli annunci roboanti dei giornali di regime- spiegano nella fanpage facebook del movimento- non ci fidiamo e aspettiamo il decreto in materia economica e fiscale. In una situazione di stato di forza maggiore, nell’impossibilità di poter produrre e lavorare su tutto il territorio nazionale a causa della pandemia, siamo tutti agli arresti domiciliari. Lo Stato deve sospendere qualsiasi pretesa, cartella, riscossione fiscale e contributiva nei confronti di partite Iva e imprese”.

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“In una situazione del genere- continua la nota- è la legge che assicura la non punibilità a chi non versa le tasse. Invece apprendiamo che ora che si tratta di soldi il presidente Conte e i suoi scienziati tentennano e si accingono a presentare un provvedimento con mille commi, dietro cui potrebbe esserci di concreto solo il differimento dell’Iva e magari pure con una sanzione ridotta? Partite Iva e imprese italiane hanno subito fin troppo senza gesti eclatanti, questa situazione può diventare un detonatore difficile da controllare, il governo tolga le mani del fisco dalle tasche di chi è segregato a casa e preveda da subito una drastica riduzione dalla pressione fiscale e contributiva per far ripartire il Paese”.

“Se non ce la fa- concludono Liberisti Italiani- tagli una buona volta chi le tasse le consuma (Stato, parastato e partecipate) e lasci lavorare chi dovrà mandare avanti il paese. Noi non staremo a guardare e invitiamo tutto il mondo delle attività produttive a darci forza”.

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