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ROMA – “E se un ministro sequestrasse degli studenti?“. E’ questa la provocazione da cui parte lo spot di Pietro Grasso, ambientato nel 2024, per spiegare l’importanza del voto in Senato sull’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini del prossimo 20 marzo.
Nel post che accompagna il video – e che lancia il sito megliodino.it, dove si può scaricare gratuitamente la pubblicazione di Grasso – si legge: “Il ‘caso Diciotti’ non è il ‘caso Salvini’, è molto di piĂą. Il punto centrale non è il rapporto tra la Lega e i Cinque stelle – l’unico aspetto davvero approfondito in queste settimane – ma il principio della separazione dei poteri in una democrazia. Non è importante capire dal voto quanto durerĂ il Governo, ma quanto dureranno i principi fondamentali della nostra Costituzione. Per questo ho scritto una Relazione di minoranza, giĂ depositata agli atti del Senato, che contraddice, punto per punto, quanto affermato dal Ministro Salvini e dal Relatore Gasparri. Per far comprendere la gravitĂ del caso ho deciso anche di darne la massima diffusione possibile attraverso una pubblicazione gratuita che potete scaricare su www.megliodino.it. PerchĂ© sia chiaro che il voto del 20 marzo prossimo avrĂ conseguenze che andranno ben oltre l’attuale maggioranza e l’attuale Legislatura. CreerĂ un precedente pericoloso. Immaginate se un Ministro dell’Interno trattenesse in una scuola 177 ragazzi e ragazze per costringere le associazioni studentesche a interrompere delle pacifiche proteste contro una riforma dell’Istruzione. Immaginate che si giustifichi dicendo: “Sto solo attuando un punto irrinunciabile del mio programma di Governo”. Immaginate che, dopo lunghe trattative, e solo dopo aver ottenuto dalle associazioni studentesche la rinuncia a qualunque rivendicazione, il Ministro decida di liberare quei 177 studenti. Non sarebbe forse un sequestro di persona? Non sarebbe gravissimo? La stessa cosa – con protagonisti diversi – è accaduta con il caso Diciotti”.
Conclude il senatore di Liberi e Uguali: “Impedire il processo a Salvini autorizzerĂ in futuro un Ministro a utilizzare qualsiasi mezzo, anche il peggiore, per raggiungere il proprio fine politico – a costo della libertĂ personale, di quella di espressione o di pensiero di qualcuno di noi – senza temere conseguenze sul piano giudiziario. Il 20 marzo il Senato vota sull’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini. Vogliamo davvero creare un precedente così pericoloso?”
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