El Salvador ha 6 milioni e mezzo di abitanti, di cui un milione e mezzo e’ costituito da giovani in eta’ scolastica. A causa di povertà, assenza delle famiglie e criminalità, nel 2015 oltre 114mila studenti di tutti i livelli non sono andati a scuola. Per Roberto Gomez, direttore esecutivo di Fundacion actua, evitare l’abbandono scolastico e ricostruire il tessuto sociale lacerato dal disagio sociale è un obiettivo fondamentale, di cui si occupa ‘Ninos protagonistas’ (‘Bambini protagonisti’, ndr), un progetto realizzato da quattro organismi locali tra cui l’ong Fundacion actua, in collaborazione con l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (Aics). “Il governo non riesce a fare abbastanza, anche se ci sono dirigenti competenti. Quindi- osserva ancora Gomez- ora piu’ che mai le azioni delle ong e della societa’ civile in generale sono della massima importanza”. In conclusione, per Gomez serve inoltre “una visione unitaria e un lavoro strutturato tra cittadini e Statoper lo sviluppo educativo, economico e sociale del paese”. (Qui la versione integrale)
“In Tunisia il Pil e’ diminuito dopo gli attentati terroristici del 2015, e a farne le spese e’ stato il settore del turismo. La disoccupazione giovanile – all’origine delle sommosse del 2010-2011 – e’ al 30%. Per questo voglio intervenire nella creazione di lavoro ma soprattutto nella formazione”, ha spiegato il direttore Flavio Lovisolo, da poche settimane nuovo rappresentante della sede Aics nella capitale tunisina. “Questo- prosegue- è utile per fornire una preparazione adeguata alle necessita’ del mercato del lavoro”.
Infine, spiega che esiste l’idea di intervenire per attenuare l’impatto della crisi nelle fasce piu’ povere, “eventualmente introducendo servizi sociali anche attraverso l’imprenditoria privata. Ma ne dobbiamo ancora parlare con le controparti tunisine”, conclude il direttore Aics. (Qui la versione integrale)
“Il bilancio delle attivita’ delle ong internazionali – 195 in tutto – e degli uffici tecnici dei governi terzi in Tunisia e’ molto positivo. Rispondono ai bisogni del Paese e agiscono in maniera complementare all’azione del governo”. Ne e’ convinto Sofien Asta, responsabile per le relazioni coi partner strategici per l’associazione Jamaity, piattaforma che mette in comunicazione le varie anime della societa’ civile – molto più attive dal 2011 – con le istituzioni. Da tre anni – evidenzia Asta – la disoccupazione è al 15%, e colpisce soprattutto le donne. Nel terzo trimestre del 2016 si sono registrati 30mila disoccupati in piu’, mentre secondo la Banca Mondiale il 60% della classe media, che conta 1,9 milioni di persone, ha percepito circa 330 euro al mese. Alle istituzioni gli attivisti chiedono anche maggior sicurezza per scongiurare nuovi attacchi terroristici. (Qui la versione integrale)
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