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Il vescovo di Ventimiglia: “Ondata di migranti, serve una struttura”

Solo tra gennaio e febbraio sono stati 1.500 i richiedenti asilo transitati da Ventimiglia

Pubblicato:14-03-2017 09:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:00

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Foto d’archivio

Ventimiglia (Imperia) – C’è preoccupazione, a Ventimiglia, dopo la nuova allerta sul flusso di migranti alla frontiera. Il sindaco ha disposto la disinfestazione dell’area esterna alla stazione ferroviaria, utilizzata come bivacco e per le necessità fisiologiche da decine di migranti in attesa di entrare in Francia.

“Nei prossimi mesi ci aspettiamo una nuova ondata migratoria. D’altro canto, le statistiche dicono che i numeri di quest’anno saranno più che doppi rispetto al 2016. Bisogna farsi trovare pronti: se si comincia con uno stato d’emergenza, poi sarà difficile raggiungere la normalità”, commenta monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-Sanremo.

Il presule collega l’emergenza al di fuori della stazione con la parziale chiusura del campo Parco Roia per interventi di manutenzione straordinaria. “Bisognava prevedere qualcosa di alternativo- sostiene il vescovo- perché i migranti che arrivano hanno bisogno di mangiare, dormire, lavarsi, bisogni che non possono attendere”.


Solo tra gennaio e febbraio sono stati 1.500 i richiedenti asilo transitati da Ventimiglia, mentre “nel 2016- ricorda mons. Suetta- in diocesi abbiamo accolto 15.400 persone, tra cui 3.868 minori, offrendo loro aiuti immediati come cibo, docce, cure mediche”. Oltre a ciò, la diocesi rivolge un’ulteriore proposta di collaborazione alle istituzioni. “Abbiamo un sito- spiega il vescovo- che un tempo era dei fratelli maristi, che potremmo acquistare a prezzo agevolato. Ma dopo dobbiamo essere aiutati nella ristrutturazione, e per questo abbiamo chiesto la collaborazione del ministero. Qui potremmo in particolare dare una risposta al fenomeno dei minori non accompagnati, che è un’emergenza nell’emergenza”. (www.agensir.it)

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