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L’Ateneo di Parma ‘chiama’ le aziende: “Venite nel tecno-campus”

PARMA - Un salto di qualità da

Pubblicato:14-03-2016 18:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:23

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Ateneo_parma_tecnopolo edificio

PARMA – Un salto di qualità da campus universitario a “parco scientifico tecnologico” con al centro il Tecnopolo che sarà pronto a inizio estate. E più avanti la trasformazione, “già progettata, pianificata e sostenibile” del comparto in un “quartiere urbano modello” dedicato all’innovazione. Così, secondo il rettore dell’ateneo di Parma Loris Borghi, cambierà nei prossimi anni il volto del complesso universitario di via Langhirano. Una sfida che, di fatto, rappresenta il primo banco di prova per gli imprenditori parmensi, estensori nei giorni scorsi del manifesto “Parma 2020 io ci sto” per il rilancio dello sviluppo economico della città ducale. Non a caso, nell’ambito del progetto dei “Poli dell’innovazione” presentato questa mattina, l’Università lancia un bando per sondare la disponibilità delle imprese a trasferirsi nell’area di 77.000 metri quadrati del campus, per lavorare fianco a fianco con i ricercatori dei dipartimenti in campo alimentare, biotecnologico e farmaceutico.

Le realtà ateneo_parma_mastercampuspotenzialmente interessate possono presentare domanda entro il 20 giugno prossimo. Di queste, 35 saranno ospitate nel campus vero e proprio, mentre otto troveranno casa nel plesso ospedaliero di via Gramsci. “La cosa che facciamo oggi- è la trasformazione del campus universitario in un vero e proprio parco scientifico tecnologico“, spiega il rettore Loris Borghi. “Infatti parte il bando per le aziende che noi sceglieremo tra quelle con un elevato know how teconlogico, con cui vogliamo creare un ponte attraverso i ricercatori dell’università e quelli di queste aziende”. Un percorso molto concreto, aggiunge il rettore, al punto che “già tre aziende hanno chiesto, prima ancora della pubblicazione del bando, di poter entrare nel campus“. A fare un passo avanti verso il tecno-campus sono stati il gruppo Ambarella, Elettric 80 e Hi-Food. Per loro, ecco tre laboratori temporanei. Le altre aziende invece dovrebbero insediarsi entro il 2017.


Con un secondo bando si individuerà un concessionario che adeguerà le strutture messe a disposizione dall’Ateneo alle esigenze produttive delle imprese, gestendo gli spazi per circa 30 anni. “Ma non ci fermiamo qui”, prosegue Borghi. Dopo aver ricordato che sul campus sono piovuti in due anni investimenti infrastrutturali per circa 20 milioni, il rettore spiega: “Quest’area diventerà un quartiere urbano modello in cui ci saranno degli abitanti un po’ particolari. Saranno circa 1.800-2.000 persone tra docenti e ricercatori che sperimenteranno per primi i risultati delle loro ricerche”. Scenario supportato dal Comune di Parma che in questi giorni ha modificato le previsioni urbanistiche dell’area. Il prorettore con delega all’edilizia Carlo Quintelli sottolinea che “lo sviluppo avverrà con un consumo di suolo inferiore del 40% rispetto alle previsioni iniziali”. Il prossimo passaggio in ordine di tempo sarà però l’apertura ufficiale del tecnopolo di Parma, finanziato con sei milioni dalla Regione: aprirà a giugno.

ateneo_parma_bonaccini_vislabProprio il presidente della Regione Stefano Bonaccini, questa mattina a Parma, parla di “un progetto strategico che rafforza e qualifica gli investimenti realizzati in questi anni da Regione, istituzioni locali e Ateneo. Strategico perché internazionale per approccio e potenzialità e perché sperimenta un’idea di quartiere urbano, attrattivo, fondato sulle migliori espressioni del cambiamento in corso a livello globale: comunità e conoscenza”, aggiunge. E la Regione crede in questo “esempio di quell’innovazione insieme economica, sociale e tecnologica che vogliamo sempre più identifichi il nostro territorio a livello internazionale”. Bonaccini, oggi, ha fatto un giro nel campus a bordo dell’auto senza pilota di Vislab-Ambarella, uno dei prodotti d’eccellenza della ricerca condotta in Ateneo

di Mattia Caiulo, giornalista

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