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Oceani ‘cancellati’ 180 milioni anni fa, l’Università di Pisa li studia in Iran

PISA - Sulle tracce degli oceani sommersi tra 180 e 60 milioni di anni fa dalla placca Eurasiatica.

Pubblicato:14-03-2016 13:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:23

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PISA – Sulle tracce degli oceani sommersi tra 180 e 60 milioni di anni fa dalla placca Eurasiatica. E’ l’obiettivo di ricerca che ha fatto nascere una collaborazione internazionale tra le Università di Ferrara e Pisa e la Kharazmi University di Teheran. La missione scientifica, conclusasi il 14 febbraio scorso nel Baluchistan iraniano, ha visto protagonisti Emilio Saccani, docente del dipartimento di Fisica e scienze della terra di Unife e Michele Marroni e Luca Pandolfi dell’Università di Pisa. Per l’ateneo iraniano c’erano i geologi Morteza Delavari e Ashgar Dolati.

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“Questi oceani- spiega Saccani- si sono successivamente chiusi a causa dello spostamento verso nord della Placca Araba per mezzo di movimenti tettonici, che continuano tuttora, e che hanno dato origine alla nascita della catena del Makran, nella parte centrale del Baluchistan, una vasta regione a cavallo fra Pakistan e Iran. Dallo studio di queste rocce, attraverso le analisi di terreno e di laboratorio, sarà possibile ricostruire la storia di questi oceani e quindi conoscere la paleogeografia di quest’area, che è tra le meno studiate al mondo’.


Lo studio scientifico si inquadra nel programma di ricerca ‘Darius’, finanziato da un pool di compagnie petrolifere, che coinvolge numerosi ricercatori europei e mediorientali. “La missione- conclude Saccani- segna l’inizio di una nuova e importante collaborazione scientifica tra gli Atenei, che si inquadra nell’apertura dell’Iran ai rapporti con i paesi della comunità europea. Dai colloqui con il Rettore della Kharazmi University è emerso il desiderio di instaurare, in un prossimo futuro, rapporti formali fra i nostri Atenei”. É prevista la prosecuzione delle ricerche grazie ad una seconda campagna di terreno in Baluchistan programmata per la fine del 2016. Inoltre, grazie ad accordi preliminari con l’Ambasciata Italiana a Teheran, nel 2017 nella città iraniana si terrà un’iniziativa dedicata alle ricerche.

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