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Juan Carrito fruga nei cassonetti di Roccaraso, ‘Salviamo l’orso’: “Via i rifiuti dalle strade”

Orlandini: "Altrimenti si rischia la cattura e la prigionia a vita per l'animale"

Pubblicato:14-02-2022 18:42
Ultimo aggiornamento:14-02-2022 18:42
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L’AQUILA – Il presidente di “Salviamo l’orso” Stefano Orlandini scrive una lettera aperta al sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato: al centro della missiva c’è Juan Carrito, l’orso marsicano ben noto nel territorio di Roccaraso perché assiduo frequentatore di quelle zone già dal settembre del 2011. “La vicenda di Carrito continua a tener banco sui social, in televisione e sugli organi di informazione anche nazionali grazie al suo precoce risveglio dal letargo”, scrive Orlandini rivolgendosi al sindaco, e in riferimento al fatto che, dopo due mesi di letargo, l’orso Juan ha lasciato il suo rifugio ed è tornato a farsi vedere questa volta sulle piste sciistiche del comprensorio e nella parte alta del centro abitato, rovistando persino nei cassonetti dell’immondizia attratto dal cibo facilmente disponibile.

“Le prime reazioni dei roccolani la scorsa estate furono di sorpresa ma in tanti provarono simpatia per l’animale e con il passare del tempo le sue scorribande sono diventate addirittura motivo di orgoglio – scrive il presidente di ‘Salviamo l’orso’ – un albergo ha addirittura offerto ‘stanze con vista orso’, insomma una presenza che arricchiva l’offerta turistica della cittadina abruzzese, tanto che in molti hanno criticato il suo trasloco e coloro che per mesi hanno tentato di allontanare l’orso dal paese preoccupati per la sua incolumità e quella delle persone. Sì, in quanto Carrito non è un pelouche ma un orso di più di 100 chili di peso che, fortunatamente, come i suoi conspecifici marsicani, non ha mai mostrato atteggiamenti aggressivi verso l’uomo ma che resta in ogni caso un pericolo costante quando si avventura nel centro abitato e rischia di trovarsi a tu per tu con degli esseri umani. Parco nazionale d’Abruzzo, carabinieri forestale e Parco nazionale della Majella hanno seguito quest’orso per 10 mesi sacrificando altro lavoro istituzionale, impegnando uomini e donne, giorno e notte, investendo del denaro pubblico magari destinato ad altro. Noi stessi come associazione abbiamo speso più di quel che ci potevamo permettere per mitigare i danni provocati dall’animale e prevenirne altri, e non ce ne lamentiamo perché l’associazione è nata per questo, ma, certo, ci lasciano completamente stupefatti il suo comportamento, signor sindaco, e quello della sua amministrazione che alle belle parole di circostanza e ai buoni propositi distribuiti sugli organi di stampa o in televisione non ha mai dato alcun seguito concreto”.

“Che l’orso venga attirato dall’immondizia è ormai cosa nota, ma è altrettanto noto che lei e la sua amministrazione avete fatto meno del minimo per meglio organizzarne la raccolta e la segregazione”, prosegue Orlandini, che aggiunge: “Avete adottato l’ordinanza 43 del 22 ottobre 2021, con cui si riprende l’ordinanza tipo della Dgr orsi confidenti (no illuminazione, alimentazione, ecc.) – scrive ancora Orlandini – e il divieto di lasciare fuori i cassonetti dell’umido, ma nulla è stato fatto per togliere dal paese i bidoni, che moltissimi, soprattutto non residenti, utilizzano anche per l’umido, e nulla avete fatto affinché anche questa misura (il divieto di lasciar fuori i secchi ) fosse realmente rispettata da turisti e residenti. Sappiamo che la società che cura la raccolta dei rifiuti, da noi interpellata, in accordo con i Parchi nazionali ha mostrato comprensione per il problema e si è detta disposta a trovare soluzioni che mitighino il problema (isole ecologiche, cassonetti a chiusura ermetica, e da subito una tempistica particolare per la raccolta stessa da organizzare specialmente con i residences i condomini e gli alberghi per far sì che i cassonetti restino all’aperto il minor tempo possibile), ma il Comune e lei, sindaco, che queste azioni dovreste promuovere per primi e coordinare – rincara il presidente dell’associazione – ci risultate purtroppo completamente assenti”.


“Enorme la pubblicità di cui ha goduto Roccaraso da un anno a questa parte, non sarebbero bastati milioni di euro spesi in campagne pubblicitarie per raggiungere gli stessi risultati e ottenere l’eco nazionale che Carrito vi ha regalato, ma nessuna delle criticità che attirano l’orso in paese e nelle sue immediate vicinanze sono state in alcun modo rimosse o mitigate- conclude- Nemmeno una minima parte del denaro che Carrito vi ha fatto risparmiare in promozione turistica è stato da Lei investito per razionalizzare la raccolta dei rifiuti che tra l’altro andrebbe a migliorare il decoro urbano della sua bella cittadina che visitata da noi in questi giorni di grande afflusso turistico certo non dà un bello spettacolo in quanto a pulizia e Carrito che rovista tra i rifiuti e le buste di plastica nelle vostre strade non si può proprio vedere e non rende un buon servizio all’immagine di Roccaraso. Insomma, noi speriamo ancora che in un sussulto di buon senso e responsabilità, la sua amministrazione la smetta di fare chiacchiere senza costrutto e dia il via a un’azione di bonifica che renda meno frequenti le incursioni di Carrito e più decorose Roccaraso e l’Aremogna. Altrimenti temo che lei rischi di avere sulla coscienza la cattura e la prigionia a vita di quest’orso di cui vi siete ‘fatti belli’ sulle pagine dei giornali, certamente non una bella pubblicità e sperando sempre che anche qualche roccolano non debba maledirvi il giorno che ‘l’orsacchiotto’, il ‘pelouche’, continuando a frequentare il paese per via dell’abbondante immondizia a sua disposizione, dovesse rimanere intrappolato senza via d’uscita e qualcuno si facesse male. Sperando di poter finalmente registrare un vero ‘cambio di passo’ nella gestione di questa emergenza la saluto cordialmente”.

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