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VIDEO | Per i Radical Kitsch due nuovi brani e ritorno alle origini

Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print https://youtu.be/btj8Li2OmZ8 ROMA - "Tendiamo, forse in maniera anche presuntuosa, verso la

Pubblicato:14-02-2019 14:46
Ultimo aggiornamento:14-02-2019 14:46

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ROMA – “Tendiamo, forse in maniera anche presuntuosa, verso la bellezza. Abbiamo un risultato da raggiungere piu’ che un pubblico ideale cui rivolgerci. Un obiettivo che sia condivisibile: la bellezza in senso assoluto. In senso artistico”. È raro ascoltare una frase di questo genere da un’artista alla vigilia del suo nuovo lavoro discografico. Difficile anche registrare un’intera intervista senza mai sentir parlare di YouTube, visualizzazioni, talent, contest e social. Difficile ma non impossibile se, a rispondere alle domande del giornalista ci sono Giovanni Conforti e Francesco Capriello ovvero due dei tre componenti dei Radical Kitsch (assente giustificato Gianluca Capurro, chitarra, arrangiamenti e autore). La Dire ha incontrato la storica band napoletana, attiva sulla scena musicale sin dal 2000, in occasione dell’uscita dei due inediti, ‘Gulliver’s Thoughts’ e ‘Autunno’, che di diritto entreranno a far parte del nuovo album ‘Trasformazioni’.

Scorrendo la lunga biografia e discografia dei Radical Kitsch ci si rende subito conto dell’impossibilita’ di “rinchiudere” la band in uno schema musicale. Jazz, rock, cantautorato puro, elettronica, suoni psichedelici. Nella loro storia c’e’ tutto questo e ancor di piu’. Conforti, Capriello e Capurro hanno fatto della sperimentazione e contaminazione musicale il loro faro che punta senza deviazioni a quella ricerca della bellezza da condividere con chi ha voglia di ascoltarla, vederla, leggerla. In quasi venti anni di carriera hanno giocato a nascondino con il pubblico almeno nel vestire i panni dei Radical Kitsch. Ad ogni scomparsa volontaria e’ seguita poi, come in questo caso, una rinascita attraverso un’opera nuova che ha fondamenta lontane ma guarda al presente e si proietta nel futuro. I Radical Kitsch, insomma, araba fenice del panorama musicale napoletano e non solo.


“Trasformazioni ci dipinge abbastanza”, ammette Conforti, voce, testi e melodie dei Radical Kitsch. “Dice quella che e’ la nostra storia da 19 anni a questa parte”. Ma il nuovo disco non e’ solo raccontarsi “e’ un album – gli fa eco Capriello (piano, autore e arrangiatore) – che dal punto di vista delle sonorita’ si inserisce nella nostra sperimentazione con l’uso dell’elettronica e, per questo, richiama le nostre origini e quella voglia di voler arrivare ad un’opera elettronica. Anche se Trasformazioni – specifica – non sara’ una vera e propria opera elettronica ma ci saranno arrangiamenti minimali con l’uso dell’elettronica”.

L’incontro con Alana Sinkey

Pensato e studiato per anni il nuovo album e’ nato, ricorda ancora Conforti, “da un incontro come spesso accade nella nostra storia artistica”. L’incontro cui fa riferimento e’ con Alana Sinkey, sensibile vocalist soul originaria della Guinea Bissau. Alana, figlia d’arte, suo padre il cantautore africano Bidinte, prodotto da David Byrne, vive in Spagna, e partecipa alle produzioni del collettivo Cosmosoul. “Ci siamo innamorati della sua voce ed e’ nata questa collaborazione”. Un sodalizio che, per la realizzazione di ‘Gulliver’s Thoughts’ e ‘Autunno’, vede le incursioni di Agostino Mennella (batterista da sempre al fianco dei Radical, tanto da essere considerato un vero e proprio elemento aggiunto della band), Marcello Coleman, Mario Formisano (Almamegretta) e DJ Spike (Stanislao Costabile, gia’ dj di Luca Zulu’ Persico).

Voce calda e malinconica quella di Alana che avvolge ed esalta un mare di sonorita’ elettroniche, soul e dub. Un me’lange di colori musicali che porta Conforti a definirsi, unitamente agli altri componenti della band, “fautori del neo eclettismo”. Come artista, confessa Capriello, “considero gli arrangiamenti e le sonorita’ come strumenti per arrivare a un’emozione. Quando si parla di arte si parla di emozioni e come ci si arriva fa parte dei tempi. Penso che un’artista deve essere sempre nel linguaggio contemporaneo. La societa’ e’ una cosa che si evolve e la stessa arte al suo interno e’ dinamica per essere comunicativa ed emotiva”.

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