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Roma, luci di speranza per padre Dall’Oglio

ROMA - "Dopo le notizie sulla possibilita' che Paolo sia in

Pubblicato:14-02-2019 10:11
Ultimo aggiornamento:14-02-2019 10:11

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ROMA – “Dopo le notizie sulla possibilita’ che Paolo sia in vita, si e’ riaccesa la speranza, che peraltro nella nostra famiglia non ci ha mai abbandonato”. Cosi’ all’agenzia Dire Francesca Dall’Oglio, sorella di Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita romano missionario in Siria sequestrato a Racca il 29 luglio del 2013 probabilmente per mano degli estremisti islamici.

Di lui fino ad oggi nessuna notizia, solo voci non confermate, e che prolungano l’angoscia. “È un momento per pregare e pensare a Paolo ma anche a tutte le migliaia di siriani scomparsi come lui- prosegue- quindi Paolo e’ strumento per non dimenticare le sofferenze della Siria devastata dalla guerra”.


La sorella di padre Paolo ha partecipato stasera a Roma a una fiaccolata organizzata dal collettivo Giornalisti amici di padre Dall’Oglio e Articolo 21: tante le candele sollevate a piazza dell’Esquilino, alle spalle della Basilica di Santa Maria Maggiore, per il missionario gesuita. Perche’ la luce e’ simbolo di speranza, ma anche di una verita’ a lungo attesa. “Arriviamo con 2mila giorni di ritardo a organizzare questa iniziativa” dice Riccardo Cristiano, giornalista e organizzatore dell’iniziativa. “Non potevamo aspettare di piu’, abbiamo bisogno di Paolo e questo sentimento- aggiunge Cristiano alla Dire- ci fa sentire a nostra volta sequestrati, insieme ai tantissimi siriani di cui non si parla piu'”.

Alle istituzioni, prosegue, “nessun appello, abbiamo fiducia nel loro lavoro. Se qualche esponente politico lo avesse nominato ci avrebbe fatto molto piacere, come ha fatto il presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento”. Di recente, il Times ha rivelato che secondo le forze curdo-siriane, Abuna Paolo sarebbe vivo e in mano al gruppo Stato islamico che, sentendosi braccato, vorrebbe usarlo assieme ad altri due ostaggi stranieri come moneta di scambio per salvarsi. Ma dopo qualche giorno le stesse forze curde lo avrebbero smentito: “L’Isis forse sta bluffando – spiega Cristiano, una carriera dedicata alle questioni mediorientali- ma e’ anche possibile che i generali vogliano avere mano libera per combattere fino in fondo la loro battaglia”. Proprio in questi giorni si sta combattendo una durissima battaglia tra le Forze siriane sostenute dagli Stati Uniti a Baghouz, nella provinca orientale di Dair Ezzor, contro l’ultima roccaforte in mano ai jihadisti di Daesh. “Stiamo scoprendo che ci sono molti piu’ ciivili di quanti si pensasse, forse piu’ di 20mila.

Sono stremati, bloccati nel deserto intorno Baghouz, che cercano di raggiungere il fiume Eufrate. Eppure- denuncia infine Riccardo Cristiano- nessuno ne sta parlando”. A concludere l’evento, una canzone scritta dal fratello di padre Paolo, Pietro Dall’Oglio, che recita: “Paolo dove sei? Forse hai paura li’ da solo. Ma hai dato un senso alla tua vita. La tua vita ha un senso”. 

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