BOLOGNA – Dopo aver fatto da apripista sui vaccini obbligatori a scuola, ora l’Emilia-Romagna prova anche a rivoluzionarne il mercato mandando in soffitta la vecchia siringa. Al suo posto, un semplice dosatore e una polvere in capsula che si può auto-inalare senza difficoltà.
Il progetto di ricerca, cofinanziato dalla Regione attraverso i fondi europei, è portato avanti da quattro centri di alta tecnologia delle Università di Bologna, Modena e Parma in collaborazione con le aziende farmaceutiche Chiesi, Ima e Bormioli, coordinati dal centro Biopharmanet-tec dell’Ateneo di Parma. Il valore complessivo del progetto supera gli 1,6 milioni di euro, di cui 828.000 euro finanziati dai privati, e i primi risultati sono stati presentati oggi nella città ducale.
La ricerca, spiega la Regione in una nota, “potrebbe rivoluzionare il mercato dei vaccini, a cominciare da quello per il Papilloma virus”, sostituendo l’ago, ma anche il rischio di infezioni e lo stesso personale medico, “con un semplice dosatore e una polvere in capsula che si auto-inala facilmente e ovunque”. I ricercatori hanno anche messo a punto “tre nuove formulazioni in polvere per curare malattie degenerative polmonari, la cui diffusione sta aumentando esponenzialmente a causa dell’inquinamento.

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