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ROMA – “Il sistema dorme, però intanto una donna è morta”: Massimo Giunta è un addestratore cinofilo di Milano che da anni esercita secondo il metodo ‘classico’, adoperandosi in particolare nel recupero di cani difficili, con problemi comportamentali, ritenuti irrecuperabili dopo aggressioni anche mortali. Il suo è uno sfogo insolito dai social, all’indomani della tragedia di Latina, dove una ragazza di 26 anni è finita sbranata da un branco di 5 cani.
L’addestratore, in un intervento in cui non mancano parole forti, spiega in un video perché la morte di Patricia poteva essere evitata. E parte leggendo un’articolo che racconta la vicenda di Latina, soffermandosi sul fatto che il branco di cani avesse già aggredito un’altra ragazza, qualche settimana fa, e che proprio per questo erano già intervenuti i veterinari dell’Azienda sanitaria locale per prelevare gli animali dalla casa in cui vivevano. lasciati a loro stessi “ma in assenza del proprietario- prosegue Giunta-non erano riusciti a portarli via” .
E allora ciò dimostra “ancora una volta che il sistema non funziona- osserva- perché se io devo prelevare cani che hanno aggredito seriamente delle persone, chiamo infatti dei tecnici di comprovata esperienza, con la giusta certificazione, il patentino di abilitazione comportamentale… e non riusciamo a prelevare da casa uno o 5 cani aggressivi?”, spiega, cercando di spiegare che in quel caso dovevano essere interpellate persone esperte per recuperare cani aggressivi, professionisti cinofili preparati.
“Mi muovo su questo tema da anni e voglio mettere in evidenza come la pratica di addestramento abbia formato tecnici in grado di risolvere situazioni di questo tipo- prosegue- con questi cani qui che avevano aggredito già e in assenza del proprietario”. In queste situazioni, gli addestratori formati con gli strumenti necessari, riescono a gestire animali che possono essere pericolosi, se non adeguatamente trattati. Così “io irrompo dentro casa, prelevo i cani e li porto via e uso tutto quello che si deve usure, ma siccome sappiamo sui social che non si può usare il bastone accalappia cani o il collare a scorrimento, non puoi addestrare i cani– precisa riferendosi polemicamente a scuole cinofile che usano metodi più ‘soft’-… allora i cani li avete lasciati lì e allora c’è qualcosa che non va”. Poi una tirata di orecchie ai giornalisti: “Report però non fa il servizio su questo, lo fa sul doping.. e allora una donna è morta”.
Nel suo lungo intervento, Giunta torna sulla controversia tra scuole cinofile: “Su Fb ci dicono ‘ quello è un macellaio’ perché “il cane è come un uomo””. Ma certi discorsi per l’addestratore sono solo “spazzatura cinofila”: “Se lo dite- va avanti- siete fuori dalla realtà e non vi frega nulla delle persone che muoiono”. Perché “se i cani aggrediscono seriamente delle persone”, c’è solo una cosa da fare: “L’Ats deve chiamare i vigili del fuoco e personale formato per prelevare i cani”, sintetizza. E tutto ciò, puntualizza infine Giunta: “Non lo dico per lucrare sulle tragedie”, ma perché non avvengano più.
(Massimo Giunta nella foto di apertura, fonte: Fb)
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