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Roma, in Campidoglio il premio scuole “Insieme a Marianna”

ROMA - Oggi in Campidoglio, nell'ambito del Convegno "Le vittime invisibili del femminicidio", organizzato dall'Associazione "Il giardino segreto", alla presenza

Pubblicato:14-01-2019 16:29
Ultimo aggiornamento:14-01-2019 16:29
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ROMA – Oggi in Campidoglio, nell’ambito del Convegno “Le vittime invisibili del femminicidio”, organizzato dall’Associazione “Il giardino segreto”, alla presenza di Istituzioni, magistrati e studiosi del fenomeno, e’ stata presentata la prima edizione del premio per le scuole “Insieme a Marianna, dai tu un nome alla violenza’, organizzato dall’associazione nata in ricordo di Marianna Manduca.  Sull’argomento, all’Agenzia Dire, Licia D’Amico, avvocato difensore nel processo in cui si attende un risarcimento da parte dello Stato per i figli di Marianna uccisa dal marito, ha spiegato in quali ambiti sia impegnata l’associazione. Nata a settembre, sta svolgendo un lavoro nelle scuole, per “ragionare sulle origini della violenza- ha sottolineato D’Amico- che non e’ nemmeno piu’ solo violenza di genere. Fondamentale e’ lavorare sulla formazione, perche’ e’ importante proteggere le vittime, ma bisogna interrogarsi anche sull’autore della violenza”. Focus dell’evento sara’ proprio quello degli orfani, “perche’- ha spiegato D’Amico- dopo un femminicidio e’ importante la questione del dopo, di chi si occupa di queste vittime, in un momento in cui il fenomeno del femminicidio e’ diventato emergenzialita’ consistente”. 

Il lavoro dell’associazione in memoria di Marianna Manduca si svolge tra Senigallia (dove vivono attualmente i ragazzi) e Palagonia (dove la mamma e’ stata uccisa), in una “specie di ponte ideale, di gemellaggio- ha affermato l’avvocato D’Amico- non solo degli affetti, ma nel senso di una battaglia giudiziaria che deve dare a tutte le donne, ma anche a tutti noi una risposta da parte dello Stato, del sistema giudiziario e di tutta la collettivita’. Il lavoro con i ragazzi nelle scuole- ha raccontato ancora alla Dire- e’ fonte di soddisfazione ma anche un impegno enorme, perche’ sono bersagliati da 1000 messaggi e hanno una modalita’ di comunicazione propria, e per questo la scommessa e’ importante e preziosissima. A brevissimo termine, entro la primavera vorremmo concludere questo lavoro e presentare gli elaborati dei ragazzi, che potranno esprimersi in maniera attiva, con lo strumento comunicativo che vorranno, sulla loro idea di violenza. Il progetto, sponsorizzato dalla Rai, verra’ presentato nell’ambito di una cerimonia di premiazione, e da li’ partiremo per ascoltare le loro idee”.

L’associazione, che si occupa di vari casi di femminicidio, si sta impegnando anche nella vicenda della strage di Corinaldo, in cui sei persone hanno perso la vita nella calca durante il concerto di Sfera Ebbasta. A quel concerto erano presenti anche i figli di Carmelo Cali’. Proprio in riferimento alla formazione, l’avvocato D’Amico ha evidenziato che il messaggio ai giovani si trasmette “non solo con i testi del famoso trapper, ma anche attraverso la passivita’ della collettivita’ a certi messaggi.
Noi, come associazione, a proposito di Corinaldo, saremo in quel processo- ha concluso infine l’avvocato- e abbiamo chiesto alla Procura di essere qualificati come persone offese”.


di Chiara Buccione

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