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Le serie tv? In principio c’erano gli sceneggiati. Parte rassegna alla Casa del cinema di Roma

ROMA - Tutti pazzi per le serie: nottate solitarie o di gruppo a ripercorrere le avventure degli eroi ed eroine

Pubblicato:14-01-2019 08:14
Ultimo aggiornamento:14-01-2019 08:14
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ROMA – Tutti pazzi per le serie: nottate solitarie o di gruppo a ripercorrere le avventure degli eroi ed eroine dei nuovi serial d’autore e d’intrattenimento (si cominciò con Twin Peaks e Lost); gruppi d’ascolto e fan a legioni per le serie più popolari (da Walking Dead a Il trono di spade), film-tv che diventano film per la sala e serie che traggono ispirazione da pellicole di successo (da Downton Abbey a Gomorra). Ma prima di tutto questo?

In Italia la moda dello ‘sceneggiato’ partì nel 1960

All’inizio c’era la straordinaria fucina di talenti dell’artigianato italiano che, fin dal 1960 impose sulla televisione nazionale la moda dello sceneggiato. Non solo e non più teatro filmato, ma grande racconto corale, spesso ispirato a capolavori della letteratura mondiale, con ardite ricostruzioni, autentiche invenzioni linguistiche e narrative, una schiera d’attori che diventarono in breve divi popolari.

Modelli che hanno attraversato quattro decenni

I modelli dello sceneggiato italiano ideato e prodotto dalla Rai hanno fatto storia e hanno creato una memoria collettiva che ha scandito almeno quattro decenni dell’immaginario collettivo. Sono i capolavori di registi nati col cinema o la televisione: da Anton Giulio Majano a Sandro Bolchi, da Renato Castellani a Sergio Sollima, a Ugo Gregoretti per citarne solo alcuni. La storia dei loro capolavori apre la porta della grande fiction d’autore alla Casa del Cinema che da martedì 15 gennaio propone un primo, avventuroso viaggio nella storia dello sceneggiato.


Dal 15/1 al via rassegna alla Casa dei cinema

Si comincerà con La vita di Leonardo da Vinci di Renato Castellani (5 episodi) interpretato da un formidabile Philippe Leroy andato in onda dal 24 ottobre al 21 novembre 1971 e oggi riproposto nel quinto centenario della nascita di Leonardo. Fu girato a colori nonostante le trasmissioni di allora fossero ancora in bianco e nero ed ebbe un cast di grandi volti del cinema, del teatro e della tv: da Giampiero Albertini a Ottavia Piccoli, da Bianca Toccafondi a Glauco Onorato, da Bruno Cirino al piccolo Renato Cestiè.

Il secondo appuntamento sarà con uno dei padri dello sceneggiato, Sandro Bolchi e il suo Il mulino del Po (cinque puntate del 1963) tratto dal romanzo di Riccardo Bacchelli, con Raf Vallone, Giulia Lazzarini, Gastone Moschin e Tino Carraro, in programma alla Casa del Cinema dal 22 gennaio.

Nelle settimane successive: Il circolo Pickwick di Ugo Gregoretti (1968) dal romanzo di Charles Dickens (dal 29 gennaio) e Sandokan diretto da Sergio Sollima (1976) e interpretato da Kabir Bedi, uno dei più grandi successi nella storia della Rai (dal 5 febbraio).

In chiusura, dal 13 febbraio, un irresistibile I promessi sposi (1990), versione parodistica del capolavoro di Alessandro Manzoni rivisitato con estro personalissimo da Massimo Lopez, Tullio Solenghi e Anna Marchesini con la regia del Trio.

Scatta anche il referendum: cosa vorreste rivedere?

Prima dei serial, un progetto realizzato da Casa del Cinema in collaborazione con Rai Teche, è la prima puntata di un programma a più ampio respiro dedicato all’universo della fiction e della serialità. Anche per questo, in occasione dei primi cinque appuntamenti, Casa del Cinema propone un referendum tra il pubblico e gli appassionati chiedendo quali sceneggiati della storia della Rai vorrebbe rivedere (o scoprire): i suggerimenti ricevuti si tradurranno in una seconda serie di appuntamenti presto in programma. Il referendum viene pubblicato sul sito ufficiale www.casadelcinema.it e distribuito in occasione delle proiezioni alla Casa del Cinema.

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