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Cultura, Bergamo contro la ‘good company’ Colosseo e il biglietto al Pantheon

L'assessore della Giunta Raggi loda Marino: "Pedonalizzare i Fori imperiali è stato un atto coraggioso"

Pubblicato:14-01-2017 15:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:47

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ROMA – Luca Bergamo, vicesindaco di Roma e assessore alla Crescita culturale, ribadisce a ‘Si Può Fare’ su Radio 24, la sua contarietà sulla creazione di una soprintendenza separata per il Colosseo, voluta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: “Il problema- sostiene Bergamo- è che quando uno affida a un organismo la good company (il Colosseo, ndr) e a un altro la bad company (il resto dei siti archeologici, ndr), normalmente chi gestisce la good company non ha particolare interesse a far funzionare la bad company. Chi gestirà il Colosseo non avrà interesse a migliorare quello che c’è intorno. La forza di Roma che nessuno hai mai veramente considerato è il fatto di essere un patrimonio che è ovunque. Il che richiede un intervento sull’intera città”.

Invece, aggiunge, “se creassimo come io auspico un unico organismo con tutela e valorizzazione dei beni archeologici, un parco libero dove passeggiare, allora potremmo mettere dei biglietti per l’accesso ai singoli punti”.

E sull’ipotesi di far pagare un biglietto per il Pantheon: “Con Franceschini ci siamo parlati- dice l’assessore- C’è un dibattito nel merito delle scelte. Io non condivido la funzione del biglietto, come nel caso del Pantheon: il patrimonio come strumento attrattore del turismo, una musealizzazione degli spazi per farli consumare. In Inghilterra il British Museum è gratuito. Il punto è capire se la ricchezza si produce semplicemente vendendo l’accesso oppure con altri mezzi come ampiamente accade altrove”.


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Infine, un plauso va riconosciuto, secondo il vicesindaco di Roma, a Ignazio Marino: “Pedonalizzare i Fori imperiali è stato un atto coraggioso da parte di Marino e lungimirante. Segna un futuro per il centro della città. Ed è fondamentale che venga confermato”. E le critiche sollevate per la difficile mobilità delle auto? “Come accadde per via del Corso, nessuno oggi tornerebbe indietro. E’ stato un successo. Ora la paura è passata. La pedonalizzazione è diventato un abito comune: dalle famiglie, le coppie, le persone che vanno a spasso, uno dei posti più belli del mondo, se abbandonato alle auto nessuno lo vivrebbe”.

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