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Sangue infetto, ministero: “Giusto risarcire i danneggiati”

ROMA - In relazione alla decisione della Corte europea dei

Pubblicato:14-01-2016 16:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:47

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sangueROMA – In relazione alla decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo, pronunciata oggi sui ricorsi proposti da alcuni cittadini italiani, tutti infettati da vari virus (HIV, epatite B e C) a seguito di trasfusioni di sangue praticate in trattamenti sanitari o operazioni chirurgiche, il ministero della Salute in una nota precisa: “La Corte, pur avendo riconosciuto per tutti quei casi risalenti agli anni ’90 la violazione delle disposizioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo relativamente al diritto ad un equo processo e ad un ricorso effettivo, ha affermato che la procedura di cui all’art. 27-bis del decreto-legge n. 90/2014, la cui introduzione è stata fortemente voluta dal ministro Lorenzin, che riconosce ai soggetti danneggiati, a titolo di equa riparazione, una somma di denaro determinata nella misura di euro 100mila, costituisce un rimedio interno, del tutto compatibile con le previsioni della Convenzione e in grado- conclude la nota- di assicurare un adeguato ristoro ai soggetti danneggiati”.

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