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Santanchè: “Spiagge libere lasciate a tossici e rifiuti”. E lancia la battaglia per la pasta con le vongole

La ministra del Turismo all'Assemblea di Confesercenti: "Prima di otto mesi/un anno non potremo fare le gare. Non dobbiamo consegnare il nostro patrimonio alle multinazionali". Bonelli: "Proposta indecente"

Pubblicato:13-12-2022 16:11
Ultimo aggiornamento:13-12-2022 16:12
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ROMA – “Non dobbiamo aprire la strada alle multinazionali, non dobbiamo svendere il nostro patrimonio”. La ministra del Turismo Daniela Santanchè, ospite dell’Assemblea 2022 di Confesercenti, parla anche del tema delle concessioni balneari. E avvisa: “Prima di otto mesi/un anno non saremo in grado di fare le gare. Però lancio questa provocazione: sarebbe meglio prima assegnare quelle spiagge che non sono oggi servite“.

Cosa significa è presto detto, e lo chiarisce la stessa Santanchè: “Se uno va a vedere le spiagge libere in posti anche meravigliosi ci sono i tossicodipendenti, rifiuti e nessuno che pensa a tenerle in ordine. Ecco, potremmo iniziare da lì”, osserva la ministra. Che poi aggiunge: “Consegnare le spiagge alle multinazionali ci priverebbe delle nostre peculiarità, come il cibo o l’accoglienza. Pensate – dice Santanchè rivolta alla platea di Confesercenti – se non potessimo più mangiare i nostri spaghetti alle vongole o la nostra parmigiana di melanzane. Sono piatti che fanno parte della nostra identità, l’idea di perderli mi fa sentire male”.

La ministra del Turismo parla poi del reddito di cittadinanza che, afferma, “nella passata stagione estiva ha fatto mancare, al settore turistico, 250mila posti di lavoro facendo perdere al comparto 6,3 miliardi di fatturato”.


BONELLI: “DA SANTANCHÈ PROPOSTA INDECENTE”

“Associare chi ha problemi di tossicodipendenza con i rifiuti per giustificare la privatizzazione e cementificazione delle ultime spiagge libere è indecente”. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che prosegue: “La ministra Santanchè proprietaria del Lido Twiga, di cui ha ceduto le sue quote al suo compagno, propone di consegnare le spiagge libere, che per legge dovrebbero essere pulite dai Comuni, ai privati sapendo che le nostre coste sono cementificate e occupate per oltre il 60%, un dato record in Europa”.

“Daniela Santanchè – prosegue Bonelli – è l’espressione vivente del conflitto d’interessi che vuole regalare le spiagge, perché con esse si fanno profitti elevati grazie ai bassi canoni: per un metro quadro di spiaggia si paga allo stato 1,20 euro l’anno. Mentre lo Stato incassa complessivamente dalle concessioni 107 milioni di euro anno, con un’evasione erariale del 50%, gli stabilimenti balneari fatturano oltre 7 miliardi di euro anno. Un regalo fatto ai privati con il demanio marittimo, un patrimonio dello Stato, quindi noi cittadini”.

“Di tutto questo Santanchè non parla, e invece vuole privatizzare le ultime spiagge libere prendendosela con chi ha dipendenza dalle droghe, equiparati a rifiuti, una vergogna”, conclude Bonelli.

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