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Insulti e minacce al presidente della Gimbe dopo l’ironia sulla positività di Povia al Covid

Nino Cartabellotta ha citato alcuni versi de 'I bambini fanno ooh' del cantante, noto per le sue posizioni no vax, dopo la notizia della sua positività. Ed è diventato il bersaglio delle critiche

Pubblicato:13-12-2021 11:43
Ultimo aggiornamento:13-12-2021 11:44

tweet cartabellotta povia
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ROMA – A Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è bastato citare su Twitter alcuni versi della canzone più famosa di Povia, poche ore dopo la notizia della positività al Covid del cantante noto per le sue posizioni no vax, per essere sommerso dalle critiche del fronte contrario ai vaccini. Il tweet di Cartabellotta riprendeva i versi de ‘I bambini fanno ooh’, brano del 2005 che ha portato Povia al successo, ‘finché i cretini fanno (eh), finché i cretini fanno (ah), finché i cretini fanno boom’.

CRITICHE E INSULTI ANCHE DALLA POLITICA

Un chiaro riferimento ironico, che però da molti è stato scambiato per un “riadattamento” del testo della canzone. E contro Cartabellotta sono piovuti insulti e minacce di morte. Critiche anche dalla politica: Guido Crosetto gli ha replicato “lei ha perso la testa”, mentre Francesco Storace ha twittato “Questo è un medico”. Lo stesso presidente della Fondazione Gimbe ha postato il messaggio di un utente: “Se i no vax ti ammazzano senza pietà, fanno bene”.


LA PRECISAZIONE DI CARTABELLOTTA

Prima sul social network e poi anche in un’intervista a Radio Cusano Campus, Cartabellotta ha voluto precisare: “Nessuna presa in giro, era il copia-incolla del testo di una canzone di Povia. Gli attacchi sono arrivati da tutte le parti, ho ricevuto anche minacce di morte. Questo la dice lunga sul fatto che la libertà di espressione secondo i no vax deve essere garantita solo a chi diffonde teorie complottiste, gli altri non possono neanche fare un po’ di ironia“. E a chi lo aveva rimproverato, da medico, di aver ‘esultato’ per la notizia di un positivo al Covid, il presidente della Gimbe ha ricordato: “Un positivo non è un malato”.

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