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A Belluno gli agricoltori contro il lupo: “Non lo vogliamo, basta protezione”

Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno, replica a Francesca Marucco, coordinatrice scientifica del progetto europeo Life Wolfalps

Pubblicato:13-12-2017 14:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:59

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VENEZIA  – “Una convivenza tra uomo e lupo non si può neanche ipotizzare, è proprio impossibile“. Lo afferma Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno, in risposta a quanto sostenuto da Francesca Marucco, coordinatrice scientifica del progetto europeo Life Wolfalps, secondo cui con migliori sistemi di prevenzione come reti elettriche e cani da guardia sarebbe possibile contenere il fenomeno predatorio.

“La sua tesi è molto fiabesca e accattivante, peccato che i nostri allevatori bellunesi non siano assolutamente d’accordo essendo esasperati dalle continue scorribande da parte di animali che da parecchi anni non erano più presenti sulle nostre montagne”. Confagricoltura “rappresenta gli interessi degli allevatori montanari e non quella minoranza risicata che innesca pretestuose richieste di proteggere un animale scomparso”, chiarisce Donazzolo.

“Non possiamo chiedere sostegni per continuare la nostra attività di presidio del territorio se poi si portano avanti logiche protezionistiche dell’ambiente, inseguendo l’esempio delle sterminate steppe non abitate della Siberia o degli immensi parchi non abitati del Canada”.


Insomma, il nostro territorio è particolare e molto diverso “dagli habitat selvaggi del Nord America”. Pertanto, se si vuole che gli allevatori continuino a vivere in montagna, bisogna evitare che i lupi possano mettere in pericolo le loro attività e loro stessi. “Noi, il lupo, non lo vogliamo”, conclude Donazzolo.

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