NEWS:

Energia, Gse: “Rinnovabili in aumento, diminuiranno costi per consumatori”

Nel periodo 2016-2020 saranno installati circa 3,7 GigaWatt di potenza aggiuntiva da fonti rinnovabili

Pubblicato:13-12-2016 13:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:25

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

rinnovabili


ROMA – La green economy italiana attrae ancora investimenti e continuerà a crescere nei prossimi anni. È quanto emerge dallo studio elaborato dal Gestore dei servizi energetici- Gse sugli scenari al 2020, secondo cui nel periodo 2016-2020 saranno installati circa 3,7 GigaWatt di potenza aggiuntiva da fonti rinnovabili, per un investimento di oltre 7 miliardi. Numeri, segnalano dal Gse, che denotano la vivacità del settore, nonostante la riduzione degli incentivi.

“Dal 2014, infatti, anche in assenza del Conto energia, sono stati installati mediamente 300 MegaWatt annui di impianti fotovoltaici, che beneficiano dello Scambio sul posto”, segnala il Gse prevedendo che “il trend si consoliderà anche in futuro, portando all’installazione di circa 1,5 GW di fotovoltaico nel periodo 2016-2020”.


L’Italia, dunque, ha ancora voglia di scommettere sulla sostenibilità ambientale. I 3,7 GW di potenza aggiuntiva, infatti, consentiranno di produrre oltre 7,9 TeraWattora di energia elettrica, di cui circa 3,2 derivanti dall’eolico (il 40%).

Considerando la fisiologica uscita dalla produzione di alcuni impianti a bioenergie, l’Italia potrà contare su 6,9 TWh di energia verde in più, passando così dai 109,5 TWh del 2015, ai 116,4 del 2020.

Ma quale sarà l’impatto in bolletta dei nuovi impianti? Lo studio del Gse stima che, “nonostante l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, gli oneri per i consumatori diminuiranno, passando dai 12,7 miliardi di euro del 2015 ai 12,1 miliardi del 2020“.

Una diminuzione che “proseguirà in maniera più accentuata anche in futuro, tanto che nel 2030 si stima che gli oneri in bolletta si attesteranno a 7,2 miliardi di euro l’anno”. Ciò è dovuto al fatto che i nuovi impianti avranno incentivi inferiori rispetto ai vecchi, alcuni dei quali destinati a cessare la produzione.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it