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Renzi ‘accusa’ Gruber: “Stipendia Travaglio”. Il giornalista: “Lui prende soldi dai tagliagole”

Alta tensione negli studi di 'Otto e mezzo' tra il senatore e il direttore del 'Fatto Quotidiano'

Pubblicato:13-11-2021 15:54
Ultimo aggiornamento:14-11-2021 21:15

matteo renzi lilli gruber
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ROMA – Nervi tesi nel corso della trasmissione ‘Otto e mezzo’ di venerdì sera su La7. Ospiti della conduttrice Lilli Gruber erano il senatore Matteo Renzi e i giornalisti Marco Travaglio, direttore de ‘Il Fatto Quotidiano’, e Massimo Giannini, direttore de ‘La Stampa’. Al centro della puntata, l’inchiesta sulla ‘Fondazione Open’ che coinvolge l’ex premier e il cosiddetto ‘Giglio magico’. Agli undici indagati sono stati contestati, a vario titolo, i reati di finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite e corruzione.

RENZI: “CONTRO DI ME HACKERAGGIO DI STATO”

“Quello che è successo è un hackeraggio di Stato – ha attaccato Renzi -. Hanno preso il telefonino di centinaia di persone. Hanno preso illegalmente il mio conto corrente e lo hanno spiattellato in prima pagina. Ma la verità è che a Travaglio gli rode perché ho mandato a casa Conte. È per questo che c’è questa campagna di odio contro di me”. Poi, rivolgendosi alla Gruber in riferimento al direttore de ‘Il Fatto Quotidiano’, ospite in collegamento: “Lo sa quanto tempo abbiamo perso a sentire Travaglio in questi anni? Tanto… E pensi che lei lo stipendia anche per venire a offendere“.

LO SCONTRO SUGLI STIPENDI

La conduttrice di ‘Otto e mezzo’ ha subito replicato: “Lei pensi ai fatti suoi, non venga qui a fare queste battute come se Travaglio rubasse i soldi a qualcuno”. A quel punto, è arrivata anche la replica di Travaglio a Renzi: “Uno che prende soldi da bin Salman parla degli stipendi degli altri che fanno il loro mestiere, è una cosa incredibile. Prende soldi da un tagliagole, il mandante dell’omicidio Khashoggi, e viene a parlare del mio lavoro perché io mi faccio retribuire perché faccio il giornalista. Lei faccia il suo lavoro di politico oppure abbandoni la politica, come aveva giurato di fare nel 2016 in occasione del referendum sulla Costituzione”. Il riferimento del giornalista è all’attività di Renzi per Future Investment Initiative (Fii), fondazione voluta dal principe ereditario saudita Mohammad bin Salman nel cui board siede il senatore. Bin Salman è stato accusato di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, avvenuto nel 2018 nel consolato saudita a Istanbul.


IL REATO DI DIFFAMAZIONE

Renzi ha controreplicato a Travaglio: “Lei mi dà da vivere, la ringrazio molto. Mi considera un pelo superfluo ma ho mandato a casa il suo Conte, capisco che sia molto arrabbiato. Non è colpa mia se l’hanno condannato (per diffamazione, ndr), Travaglio è l’uomo della doppia morale, che indica gli altri dicendo ‘siete indagati’, lui che di soldi alla mia famiglia ne ha dati fin troppi, e ho l’impressione che continuerà a darne”. A quel punto, il direttore del ‘Fatto’ ha interrotto il senatore, che ha sbottato: “Ma lei non era quello che doveva tacere? Maleducato“. Pronta la risposta di Travaglio: “No, io non devo tacere, non siamo nel regno di bin Salman, qui i giornalisti parlano“.

“Il giorno in cui Travaglio smetterà di dire bugie su di me, io smetterò di dire la verità su di lui. Ovvero che ha violato il codice penale”, ha aggiunto Renzi. E Travaglio ha spiegato: “Io avuto una multa di mille euro per aver detto una mia opinione, Renzi confonde i reati di opinione, che sono un incidente del mestiere per un giornalista, con i reati di affari che lo riguardano“. “Tutti i miei voti sono pubblici – ha ricordato il senatore toscano -, sfido a dire che un mio voto in Senato sia in conflitto di interessi. La mia posizione sulle concessioni è che il governo Conte, annunciando la revoca della concessione di Austrade, abbia fatto un favore ai Benetton. Quindi le accuse di Conte a me sono fortemente lesive della dignità mia oltre che della realtà”.

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