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Emergenza covid in Sardegna, l’assessore: “Il sistema sanitario regge”

Così l'assessore regionale alla Sanità durante la videoconferenza stampa convocata per illustrare il piano di emergenza covid predisposto dalla giunta

Pubblicato:13-11-2020 14:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:14
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ROMA – “Il sistema sanitario sardo, che abbiamo ereditato in condizioni non ottimali, sta comunque reggendo. Ribadisco, in un quadro epidemiologico totalmente nuovo e imprevedibile per la sua violenza. Sfido chiunque a dire il contrario”. Così l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, durante la videoconferenza stampa di questa mattina, convocata per illustrare il piano di emergenza covid predisposto dalla giunta. “Ricordo che nella prima fase, che sembrava un disastro epocale, abbiamo avuto in Sardegna 1.380 contagi totali– spiega Nieddu- ora ne abbiamo circa 14.000, dieci volte tanto. Con tutto quello che può comportare a livello di impatto sulle strutture sanitarie”.

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Il piano modulare che abbiamo messo in campo, prosegue l’assessore, “ci ha consentito di assistere i pazienti covid, senza trascurare le altre patologie. Abbiamo continuato ad erogare l’assistenza agli oncologici e ai pazienti cronici, certamente nel limite del possibile. Dico questo perché oggi, visto l’alto numero dei contagi, è difficile separare completamente le strutture covid da quelle non covid, come invece abbiamo fatto nella prima fase della pandemia”. Sottolinea quindi Nieddu: “La battaglia contro il covid non si vince in ospedale, ma sul territorio. A questo scopo abbiamo previsto un incremento delle forze destinate ai servizi di prevenzione e sarà attivata una piattaforme che consentirà con un solo ‘click’ di inviare i dati dei contagiati non ricoverati, agli attori deputati a mettere in campo le misure per l’assistenza di queste persone, come i sindaci e le forze dell’ordine”.


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