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Mercati chiusi: si scatena la bufera sui social del Comune di Bologna

Utenti e agricoltori sfogano la propria ira su facebook: bastava contingentarli

Pubblicato:13-11-2020 12:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:14
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BOLOGNA – Chiudere i mercati contadini “è molto grave” perché “non è pericoloso andare all’aperto e mi auguro che gli utenti si organizzino con consegne a domicilio. Non andate nei supermercati“. A scriverlo è uno degli oltre 200 utenti che da questa mattina stanno commentando il post ufficiale del Comune di Bologna (su Facebook e Twitter) in cui si annuncia la chiusura dei mercati contadini da domani, come ulteriore restrizione di sicurezza per evitare la diffusione della Covid-19.

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Pubblicati solo due ore fa, i post del Comune si stanno riempiendo di commenti di disappunto dei cittadini che non capiscono la decisione di chiudere piccoli mercati all’aria aperta, lasciando aperti però i grandi supermercati.


IL GRIDO DEGLI AGRICOLTORI

E soffrono anche gli agricoltori. “Purtroppo i contadini vendono merce deperibile che non può essere venduta ora o tra qualche mese in saldo. Ad esempio la mia famiglia coltiva frutta e abbiamo quintali di mele e pere già raccolte che aspettavano di esser vendute per far fruttare il lavoro che è già stato fatto e già pagato, nel caso dei dipendenti. Per noi è una grande perdita di cui non vediamo il senso essendo i mercati all’aperto e facilmente contingentabili negli accessi“, scrive Valentina.

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Il post su Facebook, in tre ore, è stato condiviso 105 volte e la quasi totalità dei profili sono contrari alla decisione dell’amministrazione. “Che senso ha colpire i mercati all’aperto, luoghi più sicuri, con cibo e relazioni più sane per persone e territorio? Comune di Bologna, insomma, la cosa non ha senso, oppure dovete difendere gli interessi di qualcuno?”, scrive Roberta. La pensano come lei anche Barbara Fabbri e Alessandro Fabianelli, portavoce di Verdi Europa Bologna. “Ancora una volta si associa il concetto di sicurezza sanitaria al modello esclusivo della grande distribuzione-supermercato, facendo passare l’idea che un mercato all’aperto con regole già ampiamente discusse e prestabilite, non lo sia”, scrivono Fabbri e Fabianelli, alfieri del Sole che ride sotto le Due torri. Eppure, aggiunge, “solo il 27 ottobre, in una riunione sollecitata proprio dagli agricoltori per anticipare il peggioramento della pandemia, erano state concordate con l’assessore Aitini, le misure di sicurezza esplicitate nell’ordinanza regionale”.

I VERDI: “IN SAN DONATO APRE L’ENNESIMO SUPERMERCATO”

“Ma i mercati chiudono e “nel frattempo rileviamo che, in San Donato, si costruisce l’ennesimo supermercato a distanza di poche decine di metri da altri già esistenti e non possiamo che esprimere la nostra contrarietà alla giunta Merola che suona il de profundis per l’agricoltura di qualità e obbliga la cittadinanza a frequentare luoghi chiusi”, concludono i dirigenti dei Verdi, chiedendo quindi “di ripensare questa decisione per offrire più opportunità alla cittadinanza e per tutelare, in particolare, le tante aziende agricole a conduzione familiare che hanno bisogno di queste modalità di vendita diretta, in quanto hanno già sperimentato costi non sostenibili nelle consegne a domicilio”.

CAMPI APERTI INCREDULI

È “incredibile ma sta succedendo di nuovo: hanno deciso di chiudere i mercati di Campi aperti. L’assessore alla Sicurezza, Alberto Aitini, ci ha confermato la decisione via telefonica”, scrive in un post su Facebook l’associazione Campi Aperti, che dalle 11.30 si sta riunendo in un’assemblea straordinaria per valutare il da farsi.

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