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Agricoltura, Ciarla (Arsial): “Con ‘Porto sicuro’ favoriamo la filiera del Lazio”

Incentivando lo sviluppo dell’e-commerce nelle aziende agricole, guardando anche alle necessità di chi, causa Covid, non può uscire di casa

Pubblicato:13-11-2020 12:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:14

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ROMA – Incentivare lo sviluppo dell’e-commerce nelle aziende agricole del Lazio, guardando anche alle necessità di chi, in questa nuova fase acuta della pandemia da Covid, non può uscire di casa. È lo spirito di ‘Porto Sicuro – Il Lazio a casa tua, filiera agricola solidale’, il bando di Arsial che si è concluso ad agosto e che il neopresidente dell’Agenzia regionale, Mario Ciarla, ha illustrato nel corso dell’inaugurazione del format streaming ‘Buoni e belli – Sapori e valori del Lazio’: “Abbiamo messo a disposizione due milioni di euro a fondo perduto per 200 aziende, quindi 10mila euro ad azienda, per costruire un meccanismo che in parte favorisse la filiera agroalimentare del Lazio e dall’altra mettesse l’accento, in questa fase emergenziale, sulla riduzione della circolazione delle persone e sull’aiuto a chi è in condizione di disagio ed e’ impossibilitato a muoversi dal proprio domicilio per la propria salute”.

CIBI SANI, BUONI E A BASSO IMPATTO SULL’AMBIENTE

Alla base della scelta di Arsial c’è “una riflessione che parte dal concetto di buono, che non è rimandato solo al gusto ma che guarda al valore dei prodotti e al loro impatto sul pianeta e sull’ambiente– ha sottolineato Ciarla- La salubrità non è in antitesi col gusto, è vero esattamente il contrario. C’è uno studio dell’Università di Oxford che mette in luce come i cibi più sani e buoni sono quelli che hanno meno impatto sull’ambiente e sulla società. Quindi la filiera corta, l’attenzione alla tracciabilità, alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare regionale e al sostegno alle produzioni locali sono dentro la mission di Arsial e sono un lavoro che stiamo sviluppando per la consapevolezza e l’importanza di una filiera agroalimentare basata sulla qualità”.

La necessità di evitare gli assembramenti, in questa recrudescenza dell’emergenza sanitaria, sta allontanando le persone dai negozi e favorendo sempre di piu’ l’e-commerce: “Questa crisi e’ diversa da quella del 2008: quella era finanziaria, questa impatta nella quotidianita’ della vita di ognuno di noi. Quindi, il cambio di paradigma che comporta ha un esito irreversibile. Il Covid è il grande acceleratore di processi che gia’ esistevano- ha detto Ciarla- Questo riguarda le diseguaglianze ma anche certe abitudini che entrano nel nostro modo di vivere e non ci fanno più tornare indietro. Pensiamo all’e-commerce, su cui ‘Porto sicuro’ si basa. Io stesso su internet non acquistavo nulla, ora prendo li’ perfino i regali per mio figlio. Ognuno di noi ha sempre avuto un certo fascino per cio’ che era lontano, questa crisi invece ci ha costretto a riscoprire l’importanza di ciò che ci e’ vicino”. E questo vale anche per il turismo, settore che va a braccetto con l’enogastronomia: “Il mondo dopo la pandemia non sarà più uguale a quello di prima, soprattutto le città e le aree metropolitane saranno diverse, chi fa una passeggiata nel centro di Roma se ne accorge già adesso. Questo e’ l’inizio di un ragionamento e di una riflessione per una classe dirigente lungimirante che prova a immaginare quello che succederà dopo- ha concluso Ciarla- In questo modo ci mettiamo in condizione, nel dopo pandemia, di essere in sintonia con le aspettative dei cittadini”.


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