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Covid, la nipote dell’uomo deceduto al Cardarelli: “La morte di mio nonno è inaccettabile”

"Il vero virus è l'egoismo". Tatiana racconta cosa ha significato per la sua famiglia perdere un caro in circostanze così tragiche

Pubblicato:13-11-2020 11:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:14

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NAPOLI – “Morire così non è accettabile era mio nonno, il mio migliore amico, e voi l’avete ammazzato nel modo più brutale di tutti, con la menzogna”. Così Tatiana, la nipote dell’uomo deceduto in un bagno del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli e ripreso in un video, racconta cosa ha significato per la sua famiglia perdere un caro in circostanze così tragiche.

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“Il vero virus è l’egoismo delle persone che non sanno prendersi cura dei pazienti, i quali vengono abbandonati in un letto, al loro destino, ormai quasi deciso. Il video è brutale, e conferma ciò che sostengo: l’indifferenza umana – dice Tatiana -. Quando giungi in ospedale ormai sei condannato e i tuoi familiari insieme a te. Chi è a casa non riceve alcuna chiamata dall’ospedale. Così è capitato anche a noi, nessuno ci ha dato notizia. Unica chiamata il giorno dopo, al mercoledì dal ricovero, per dirci che era stabile, poteva anche stare senza maschera per l’ossigeno, per un po’. Ma, dopo poche ore, squilla di nuovo il telefono, stavolta per dirci che mio nonno era morto. Da vigliacchi, non hanno avuto il coraggio di dirci le condizioni in cui era stato ritrovato”. “Come si è ritrovato solo in quel bagno? Come ci è giunto? Non era in condizioni di giungere al bagno autonomamente. Dov’erano gli infermieri? I dottori? Dov’erano i controlli? – si chiede la ragazza – Neppure il riconoscimento del corpo ci hanno permesso di fare. Di una cosa sono certa: mio nonno merita giustizia, e non ci fermeremo finchè non saranno accertate colpe e responsabilità. Nonnino non ti preoccupare ti daremo la giustizia che meriti, perchè eri un uomo meraviglioso e non meritavi di essere trattato cosi’. Questa storia non puo’, e non deve andare nel dimenticatoio, ma deve giungere a chi di competenza, affinche’ si attivi per poter migliorare la situazione di tanti altri anziani che si ritrovano soli in un ospedale”.


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