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VIDEO | Manca il numero legale, ma Anez si proclama presidente: Bolivia nel caos dopo il golpe

Continuano le proteste dei sostenitori di Evo Morales, il presidente boliviano costretto a lasciare il paese e a riparare in Messico

Pubblicato:13-11-2019 11:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:36

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ROMA – Un tricolore giallo-rosso-verde e una whipala, la bandiera quadrata dei popoli nativi dell’antico impero inca, riconosciuta come simbolo patrio nella nuova Costituzione della Bolivia, sono stati affissi da manifestanti sostenitori di Evo Morales alle porte dell’università di La Paz.

Del corteo e del tentativo di far irruzione all’interno dell’ateneo, la Universidad Mayor de San Andrés, hanno riferito all’agenzia Dire fonti locali.

La manifestazione ha preceduto ieri una sessione parlamentare durante la quale, nonostante il boicottaggio del partito di maggioranza di Morales, il Movimiento al socialismo (Mas), la vice-presidente del Senato Jeanine Anez si è proclamata capo dello Stato ad interim.


Durante la seduta sarebbe mancato più volte il numero legale. Anez, 52 anni, dirigente del Movimiento Social Democrata (Msd), ha però sostenuto di avere il diritto a guidare il Paese fino a nuove elezioni in virtù delle dimissioni di Morales, del suo vice e del presidente del Senato.

Secondo le fonti della Dire, sostenitori dell’ormai ex capo dello Stato hanno sfilato ieri spostandosi da El Alto a La Paz. Città gemella della capitale, situata a oltre 4mila metri di altezza nella zona dell’aeroporto internazionale, El Alto è considerata una roccaforte di Morales.

“Per due notti ci sono stati saccheggi” hanno riferito alla Dire. “Ieri dimostranti hanno cercato senza successo di occupare l’università al grido di ‘Fratello Evo, la Bolivia ti aspetta’.

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