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Che tempo fa nello Spazio? Meteo senza segreti grazie a Swerto

La prima banca dati dedicata allo Space Weather parla italiano. E’ nata all’Università Tor Vergata di Roma nell’ambito di un finanziamento della Regione Lazio

Pubblicato:13-11-2017 12:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:53

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Che tempo fa nello Spazio? Saperlo è più importante di quello che credete. Tempeste solari, tempeste geomagnetiche e conseguenti piogge di radiazioni, sono fenomeni che ci riguardano molto da vicino.

Per tenerli tutti sotto controllo è nato Swerto, un progetto dell’Università di Roma Tor Vergata finanziato dalla Regione Lazio che non solo è dedicato agli studiosi di fisica solare, ma che può essere a disposizione anche della società civile e delle industrie di alta tecnologia.

LO SPACE WEATHER

Il termine tecnico è Space Weather, in italiano climatologia spaziale. E’ un ambito che studia tutti i fenomeni originati dal Sole, specie quelli che hanno ripercussioni anche nello Spazio vicino alla Terra.


La nostra stella è da sempre oggetto di studio per interesse scientifico, ma solo di recente si è capito che alcuni fenomeni che originano nel Sole- primi fra tutti i brillamenti, il vento solare, le emissioni di massa dalla corona o eventi legati alle particelle- hanno ripercussioni pesanti su una società tecnologicamente avanzata come la nostra. Questo perché interferiscono con molti strumenti, ad esempio con quelli Gps o di telecomunicazioni, o ancora con i sistemi di volo, sia civili che militari, e i trasporti marittimi, senza contare le reti elettriche e Internet.

Conoscere lo Space Weather significa anche intervenire con la progettazione di dispositivi di ‘schermatura’ che, in futuro, potranno difendere gli strumenti terresti dalle insidie del Sole. E non finisce qui. Lo studio dello Space Weather guarda anche al futuro e alla possibilità di realizzare satelliti e navicelle spaziali in grado di operare anche in condizioni meteo difficili oltre l’atmosfera terrestre.

Oggi, le notizie del meteo spaziale possono aiutare gli operatori a capire, ad esempio, quando è più opportuno o meno lanciare un satellite. Insomma, le applicazioni di queste informazioni sono molteplici.

IL PROGETTO SWERTO

La prima banca dati dedicata allo Space Weather parla italiano. E’ nata all’Università Tor Vergata di Roma nell’ambito di un finanziamento della Regione Lazio ed è stata presentata qualche giorno fa. Swerto è l’acronimo di Space Weather at the University of Rome Tor Vergata.

Swerto è nato per più motivi. Innanzitutto un forte interesse scientifico che può spingere l’Italia più in alto nel panorama europeo di studi legati allo Space Weather, in cui al momento il nostro Paese appare lacunoso. Ma la vera molla è quella industriale e tecnologica. L’idea è fornire un servizio di supporto alle decisioni operative che le industrie si troverebbero ad affrontare in presenza di un evento solare intenso. Si punta anche a sensibilizzare la società civile sugli effetti potenzialmente dannosi del meteo solare, un argomento finora non molto dibattuto.

IL CASO LAZIO

Al momento la valenza di Swerto in operazioni di supporto è regionale. Nel Lazio significa che interessa circa 30.000 addetti a sistemi, strutture e componenti per l’Aeronautica civile, per lo Spazio, per la Sicurezza e la Difesa con 5 miliardi di Euro di fatturato, oltre ai quasi 3.000 ricercatori di università ed istituti di ricerca con attività high tech o nello Spazio.

LA BANCA DATI TELEMATICA

Tutte le conoscenze confluiranno in una banca dati telematica. I profili di interfaccia saranno due. Uno tecnico dedicato agli ‘addetti ai lavori’ sia dell’Aeropsazio che della Protezione civile, l’altro è invece facilitato per gli operatori della società civile interessati a informazioni sulle condizioni di meteo spaziale.

LA SQUADRA

I ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata hanno lavorato su dati raccolti da esperimenti nello Spazio come ALTEA e PAMELA, e a Terra come IBIS e MOTH-I.

La struttura dinamica con cui la banca dati è stata progettata permetterà di includere nel futuro dati provenienti da ulteriori strumenti, su satellite o da Terra, gestiti da istituzioni accademiche e anche private.

I ‘capi team’ sono Rossana Marra, Francesco Berrilli, Marco Casolino, Dario Del Moro, Livio Narici e Roberta Sparvoli. Hanno collaborato contrattisti, dottorandi e Post-Doc che lavorano o studiano all’interno del Team di Space Weather. Sono: Valeria Di Felice, Luca Giovannelli, Matteo Martucci, Matteo Mergè e Fulvia Pucci.

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