
ROMA – Sono passati due anni da quel 13 novembre in cui Parigi piombò in pochi minuti nell’incubo degli attentati simultanei, in seguito rivendicati dall’Isis.
Commando armati e kamikaze entrarono in azione allo Stade de France, nei caffè del X e dell’XI arrondissement e nel teatro del Bataclan affollato per un concerto: il bilancio fu di 130 morti e oltre 400 feriti, che ancora oggi cercano di sanare le loro cicatrici, quelle fisiche e quelle invisibili.
Un sondaggio Ifop rivela però che, due anni dopo la strage, secondo il 92 per cento dei francesi la minaccia terroristica resta alta. E lo conferma anche il ministro: “Le perdite subite dall’Isis sul terreno potrebbero rafforzare le motivazioni di coloro che vogliono passare all’azione qui”, in Francia.
Oggi la Francia, a partire dal presidente Emmanuel Macron e dai sindaci di Parigi e Saint-Denis, si stringerà attorno ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime in diverse commemorazioni, con la lettura dei nomi di chi ha perso la vita quel giorno per mano della follia jihadista.
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