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Caro-bollette e affitti, è già boom di richieste di aiuto

Tanti agli sportelli del sindacato e 50.000 inquilini gia' in fila per il sussidio regionale: per Cgil, Cisl e Uil i fondi non copriranno metà della graduatoria

Pubblicato:13-10-2022 19:49
Ultimo aggiornamento:13-10-2022 19:49
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BOLOGNA- Servono “interventi urgenti per evitare una crescita esponenziale della morosità”. L’appello è di Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna, che insieme alle loro sigle inquilini segnalano un “boom di richieste di aiuto ai nostri sportelli“. Da “settimane” nelle sedi di Sunia, Sicet e Uniat della nostra regione, affermano le tre sigle, “si moltiplicano le richieste di aiuto da parte di molti nuclei famigliari che faticano a pagare affitto, bollette energetiche e spese condominiali“. D’altronde i “dati economici nazionali di forte impoverimento dei cittadini sono noti”.

GIA’ 50.000 DOMANDE DI SUSSIDIO PER L’AFFITTO IN REGIONE

Anche riguardo al tema casa i “segnali sono evidenti pure in Emilia-Romagna: il 7 ottobre, a due settimane dal termine ultimo per richiedere il contributo affitto 2022, sono pervenute più di 50.000 domande, un incremento significativo rispetto al 2021 nel pieno della pandemia Covid. Con questi numeri, le risorse messe in campo (40 milioni) non riusciranno a soddisfare il 50% della
graduatoria
“. A questo “si somma l’incremento delle bollette energetiche dei rispettivi alloggi, e quelle dei condomini per il riscaldamento e l’energia per il funzionamento degli impianti. Parliamo di un numero di nuclei famigliari che spesso risiedono in alloggi di edilizia popolare o residenziale, in affitto o in proprietà con redditi modesti e in immobili edificati da diversi decenni, con impianti e tecnologie costruttive fortemente energivore. Parliamo di spese condominiali che, a volte, superano abbondantemente i canoni di affitto“.

IL SINDACATO TEME “CONFLITTI DIFFICILMENTE SANABILI”

Da questo quadro, spiegano ancora Cgil, Cisl e Uil, “emerge un pericolo evidente: è necessario assumere misure urgenti per evitare evitare una crescita esponenziale di morosità, portatrice di conflitti difficilmente sanabili“. Come primo strumento “riteniamo che si debbano individuare dei tavoli di confronto territoriali in grado di coinvolgere istituzioni, Acer, rappresentanti degli inquilini e delle proprietà private e pubbliche, associazioni dei consumatori, amministratori di condominio e aziende fornitrici delle fonti energetiche e regionale, per costruire una risposta adeguata in ragione dei redditi delle famiglie, fino almeno a quelle che hanno un reddito Isee sotto i 20.000 euro annui e residenti in alloggi pubblici e privati”.


“NON STACCARE LUCE E GAS A CHI NON PAGA”

Non basta. “Vanno poi individuate le risorse necessarie per ridurre sensibilmente l’impatto dei costi energetici, chiamando le aziende fornitrici a non procedere comunque all’interruzione del servizio, favorendo fasce di reddito con bonus di riduzione delle bollette e il pagamento dilazionato fino alla prossima primavera“. Contemporaneamente, concludono i sindacati, “vanno individuati fondi territoriali, regionali e nazionali (a partire da criteri nazionali omogenei) da indirizzare ai Comuni per una loro rapida gestione”

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