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In Emilia-Romagna mancano medici per i servizi d’emergenza, “ma pare la si prenda con calma per far partire i corsi di formazione”. Lo constata lo Snami, sigla autonoma dei medici, invocando un intervento della Regione per sbloccare i corsi, con 200 camici bianchi in attesa.
“Rimaniamo perplessi: c’è o non c’è una carenza drammatica da colmare senza ritardo?- chiede lo Snami- Abbiamo in Pronto soccorso sempre piu’ in difficoltà, automediche ridotte, non c’e’ tempo da perdere. A cosa serve fare intese e sforzi enormi se poi tutto si rallenta a livello periferico? Donini intervenga”. Sindacati e Regione, ricorda il sindacato, “hanno definito rapidamente accordi per l’interazione dei medici del 118 con le strutture di Pronto soccorso e con i punti di primo intervento e sono stati banditi nello scorso mese di giugno ben quattro corsi di formazione per l’emergenza territoriale nello scorso mese di giugno, rimuovendo una serie di incompatibilità che avevano reso i precedenti corsi carenti di candidati“.
La strategia “ha funzionato: oggi abbiamo quasi 200 domande di partecipazione divise sulle quattro sedi di corso. Le domande si sono chiuse nello scorso mese di giugno 2022 Le graduatorie sono state pubblicate in alcune Ausl dal 21 settembre in poi. Ad oggi, 13 ottobre, ancora non sono partite le chiamate per le iscrizioni ed i medici che hanno telefonato per informazioni sulle date di partenza e modalità di iscrizione non hanno ricevuto alcuna risposta soddisfacente sulla data di partenza di tali corsi di formazione. Riteniamo- conclude lo Snami- dato lo scenario, sia ragionevole formare tutti i richiedenti dal primo all’ultimo che ha presentato domanda”.
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