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Fedriga: “Il Pnrr sia un rilancio strutturale e non parentesi”

Le parole del presidente del Friuli Venezia Giulia in un video messaggio inviato al Congresso Sumai in corso a Roma dal 10 al 15 ottobre

Pubblicato:13-10-2021 19:27
Ultimo aggiornamento:13-10-2021 19:27

Massimiliano Fedriga
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ROMA – “È un momento importante per il Paese, un momento che guarda in prospettiva a quello che possiamo costruire per il domani l’occasione del Pnrr è sicuramente un’occasione da sfruttare, ma non può essere solamente una parentesi, deve essere un rilancio strutturale delle politiche nazionali. In particolar modo per quanto riguarda la Sanità gli interventi decisi nel Pnrr e i miliardi a disposizione devono essere uno strumento che possa garantire nuove occasioni e nuove possibilità di cura ramificata per tutti i cittadini“. Lo ha dichiarato Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, in un video messaggio inviato al Congresso Sumai in corso a Roma dal 10 al 15 ottobre.

“Penso, ad esempio- ha continuato il governatore- a tutta la medicina del territorio fondamentale per riuscire a garantire una minore ospedalizzazione e una maggiore prevenzione penso alla telemedicina. Proprio in questi giorni ci siamo incontrati con il ministro Colao proprio per discutere di tutti gli sviluppi legati all’innovazione che possono garantire maggiore assistenza ai cittadini, e su questo penso che lo sforzo debba essere comune; le istituzioni si devono mettere in discussione. Penso che anche i professionisti debbano poter affrontare con nuovi strumenti la capacità di assistenza e di cura dei cittadini, le istituzioni devono essere in grado di ascoltare i professionisti, di capire quali sono le esigenze e di mettere in mano strumenti e possibilità più ampie rispetto al passato. In secondo luogo è fondamentale rivedere tutti i processi di formazione e di specializzazione, purtroppo negli anni passati abbiamo abbandonato la capacità di formare per avere medici specialisti e formati negli ospedali e nel territorio. Questo ha fatto vedere una crisi profonda del nostro Paese- ha concluso- nella capacità di approvvigionamento di questi stessi professionisti che sono mancati, basti vedere quello che è successo durante la pandemia in cui queste carenze sono emerse. Anche su questo dobbiamo riuscire ad avere una visione prospettica sapendo che le professionalità non si creano in pochi mesi, ma servono anni e quindi una visione a lungo periodo per riuscire a dare certezze in questo ambito estremamente delicato e che tocca uno dei diritti fondamentali per i cittadini che è il diritto alla salute”.

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