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Mattinzoli apre al Comune: sediamoci a un tavolo su Aler-Mm

Parla l'assessore regionale alla Casa: "Potrà essere una newco, una fusione, o altro: ce lo diranno i tecnici"

Pubblicato:13-10-2021 15:12
Ultimo aggiornamento:13-10-2021 15:12
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alessandro mattinzoli assessore alla casa lombardia
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Di Nicolò Rubeis

MILANO – “Potrà essere una newco, una fusione o qualcos’altro: mi innamoro poco della forma e non so nemmeno se ci saranno le condizioni. Ma è nostro dovere verificare con senso di responsabilità se con una sinergia con il Comune di Milano si possano migliorare i servizi e la qualità di vita del cittadino”. L’assessore lombardo alla Casa Alessandro Mattinzoli, parlando con la ‘Dire’, scende in campo sul tema delle case popolari, commentando la proposta fatta in campagna elettorale dal sindaco meneghino Giuseppe Sala e promossa con forza anche dal recordman di preferenze del Pd, Pierfrancesco Maran, di accorpare in un’unica società gli stabili in capo a Mm (controllata del Comune) con quelli gestiti da Aler (partecipata della Regione).

“Se ci mettiamo seduti a un tavolo- tende la mano l’assessore- poi la formula la troviamo. I tecnici, se gli diciamo dove vogliamo arrivare, ci indicheranno lo strumento migliore”. Dunque, “io non ho nessun problema a fare il primo passo chiedendo al sindaco Sala o all’assessore Maran se ci sono le condizioni per fare quello che chiedono- apre l’assessore- ci sono per trovare un modello migliore, poi con che formula vedremo: andremo a brevissimo a bussare alla loro porta”. Un’apertura chiara dunque dall’assessore forzista di Palazzo Lombardia, che non si esime però dal sottolineare la “contraddizione” con le decisioni della giunta Pisapia, che nel 2014 decise di rompere con Aler e gestire in proprio le case di Palazzo Marino tramite Mm.


Primo passo quindi sedersi intorno a un tavolo: “Ora è il momento migliore per farlo. Non sono intervenuto in campagna elettorale perché ritenevo che prima del voto fosse meglio che non si entrasse su temi così delicati che potevano essere strumentalizzati”. Adesso però “pensare a una forma di sinergia per un patrimonio che ha numeri così alti– chiosa Mattinzoli- mi sembra un’azione responsabile a prescindere dal posizionamento politico. C’è un Comune che dice che c’è da cambiare qualcosa: partirei da questo e dal fatto che serve una riorganizzazione, visto che abbiamo problemi e criticità comuni ma anche tanti valori da mettere in campo”.

“AD ALER STESSI VANTAGGI FISCALI DI MM”

Il confronto col Comune di Milano su Aler-Mm deve cominciare dalle disparità normative sul fisco che contraddistinguono le due società delle case pubbliche, a svantaggio di quella regionale. “Indubbiamente dobbiamo ritrovare equità”, è la parola d’ordine dell’assessore regionale lombardo alla Casa in quota Forza Italia, Alessandro Mattinzoli.

Da un lato- spiega Mattinzoli in un’intervista alla ‘Dire’ nella quale apre alla richiesta di Palazzo Marino di andare a una gestione unica degli alloggi popolari a Milano- è fondamentale “creare le condizioni” affinché l’Aler di Milano possa gestire al meglio le ‘sue’ circa 70.000 unità, superando una struttura con un capitale umano, delle risorse economiche e una configurazione giuridica “che per me sono datate”. Dall’altro è importante riconoscere la funzione sociale che svolge l’azienda lombarda, e dunque “non può essere trattata come un soggetto privato e pensare che non abbia le stesse possibilità di detrarre le spese” che Mm ha già.

Esempio concreto: “Per il Super Bonus c’è voluto un emandamento del parlamento che dicesse che le Aler potessero detrarre l’Iva che ha un costo del 10% sulle manutenzioni”. E ancora: “Mm è esentata dal pagamento dell’Imu sul patrimonio sfitto. Se facessimo una collaborazione potremmo creare equità economica che in questo momento non c’è”. Un vantaggio fiscale a favore della società comunale che permane- prosegue Mattinzoli, sentito dalla ‘Dire’- nonostante il contributo di solidarietà regionale “vada a tutti i cittadini che vivono in case popolari pubbliche”.

Dunque la domanda da porsi è: sono sufficienti le risorse che Aler ha, in confronto ai 70.000 alloggi che deve gestire? “Dico di no- risponde l’assessore- le altre Aler provinciali della Regione (che controllano tra i 15 e i 18.000 alloggi, ndr) non hanno dei problemi di questo tipo, pur avendo una qualità dell’abitare completamente diversa”.

Quello dell’equità, anche giuridica, è un punto dal quale non si transige: “Pensiamo alla sicurezza- ragiona Mattinzoli- come meccanismo mentale automatico viene additata ad Aler che in realtà non ha nessuna competenza anche se viene giudicata per questo”. La soluzione potrebbe essere “pensare a un tavolo dove ci sia veramente da parte del Comune e della Regione una capacità di andare in prefettura con una strategia unitaria. Sarebbe fondamentale”.

Infatti, se si effettuano degli “sgomberi legittimi” per far sì “che i cittadini virtuosi non vivano in condizioni di promiscuità insieme alla delinquenza”, quelle persone “non le possiamo far vaporizzare: certi sgomberi vanno gestiti con una soluzione alternativa per il dopo“. Su questi temi “ci si deve sedere e confrontare”.

Partendo dalla consapevolezza che serve una riorganizzazione, Mattinzoli ha in mente varie soluzioni. Una di queste prevede lo ‘spacchettamento’ di Aler Milano e dei suoi 70.000 alloggi, puntando sul fatto che con una quota di 15-20.000 case da gestire si potrebbe migliorare anche l’efficienza della singola società. In quest’ottica, a Milano potrebbero servirne tre di Aler, o anche quattro. Ma si potrebbe anche distinguere tra una società competente solo su Milano e un’altra attiva sull’area metropolitana.

Tutte ipotesi in campo: “Prima di proporre soluzioni delle quali possiamo innamorarci- frena Mattinzoli- voglio evitare l’effetto moltiplicatore di società e guardare all’efficienza. Deve essere una nuova newco? O un frazionamento delle unità abitative? O ancora, va ceduta una parte degli stabili a Mm dopo esserci divisi i compiti? Verifichiamolo”.

“MANUTENZIONI A COOP CON INQUILINI DI ALER-MM”

Nelle zone gestite da Aler o Mm “penso che si possa creare una cooperativa di quartiere per le piccole riparazioni elettriche, o le manutenzioni su arredi, tinteggiature e sistemazioni del giardino”. La proposta arriva dall’assessore lombardo alla Casa Alessandro Mattinzoli, durante un’intervista concessa alla ‘Dire’ nella quale l’esponente di Forza Italia ragiona sulla proposta del Comune di Milano di accorpare in un’unica società gli stabili in capo ad Aler (partecipata della Regione) e quelli di Mm (controllata da Palazzo Marino).

“È molto difficile controllare le manutenzioni“, scandisce Mattinzoli. “Aler fa i bandi per delle riparazioni di vario tipo, come falciature o tinteggiature- spiega- chi va a controllare che il capitolato che conteneva dei vincoli è stato eseguito in modo corretto?”. Anche perché “ci sono società virtuose, ma anche altre che non eseguono il numero idoneo di manutenzioni annuali”.

Con l’introduzione di una piccola cooperativa “innanzitutto un cittadino incaricato delle manutenzioni è più motivato se le fa in casa sua“, e poi, così facendo “gli permetti di pagarsi l’affitto– continua- meno morosi abbiamo e più Aler o Mm possono dare dei servizi”. Mattinzoli ha anche altre idee in mente: “Pensiamo, per esempio, a dei progetti di formazione. Analizzando i livelli di disoccupazione potremmo mettere in campo iniziative con degli artigiani che possono spiegare il mestiere ai giovani”. Azioni rivolte soprattutto a quei ragazzi o ragazze “che vogliono intraprendere un percorso sul tema dell’elettrico, dell’efficientamento ma anche su argomenti sanitari o inerenti al giardinaggio”.

Sicuramente, a prescindere dalle formule sulle quali la Regione dialogherà con il Comune per il futuro di Aler e Mm sul territorio milanese, Mattinzoli riconosce “che in un mondo che sta cambiando rapidamente non si possono proporre gli stessi modelli organizzativi che tra l’altro hanno 50 anni di vita”. Perché “se fai le stesse cose a prescindere dalla crisi, proponendo le stesse soluzioni- chiosa l’assessore- allora sei in ritardo”.

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