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Report del Consiglio Grande e Generale del 12 ottobre

Di seguito una sintesi degli interventi

Pubblicato:13-10-2020 07:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:02
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I lavori consiliari odierni si sono concentrati sul dibattito sulla mozione di sfiducia nei confronti del Segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, presentata dai 15 consiglieri di Repubblica futura e Libera. In apertura, l’indirizzo di saluto degli Ecc.mi Capitani Reggenti, Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini, in occasione della prima sessione consiliare del loro mandato reggenziale. Bypassato il comma comunicazioni, in cui si è avuto un solo intervento, si è aperto il comma 2 cui sono previsti 62 interventi. Ad aprirlo Maria Katia Savoretti, Repubblica Futura, e Eva Guidi di Libera che hanno dato lettura della mozione di sfiducia. Sei i punti su cui fa leva la richiesta, due dei quali tirano in ballo la lettera del Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejcinovic Buric e quella del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, indirizzate al governo, entrambe, secondo i firmatari, dai toni allarmati sulla situazione della giustizia sammarinese. La mozione riporta anche le denunce sottoscritte da diversi magistrati del tribunale sammarinese, quella del 17 luglio 2020, inviata al Consiglio d’Europa, per”la violazione dello stato di diritto e delle più elementari norme che regolano l’ordinamento giudiziario” e quella del 31 luglio scorso per “l’emergenza democratica” in corso sul Titano. Per tutti i sei motivi esposti nella mozione “appare non più rinviabile la rimozione dal proprio ruolo del Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini- termina il testo- il quale si è dimostrato largamente inadeguato a ricoprire un ruolo tanto importante quanto delicato”.

“Oggi si pensa di mettere una ‘tappo’ a tutto ciò, con la nomina del dirigente del tribunale, Giovanni Canzio, come nulla fosse successo”, lamenta Guidi. E se sul neodirigente non sono avanzate critiche, anzi, a lui l’opposizione stessa ripone fiducia “perché riporti l’equilibrio al nostro martoriato tribunale”, d’altra parte, il capogruppo di Libera punta il dito su “governo e maggioranza che per ben 10 mesi di legislatura hanno catalizzato i propri interessi sul tribunale a scapito di mettere nuove energie per il bene del Paese e contravvenendo alle raccomandazioni dell’Alto commissariato dei diritti umani, ma anche alle indicazioni espresse nel rapporto del Greco”.

Da parte sua, il Sds Massimo Andrea Ugolini risponde alla mozione ponendo a sua volta delle domande e rivolgendo critiche all’operato del governo precedente:“Chi ha inaugurato la stagione nello scontro nella magistratura?- manda a dire-Chi ha permesso la revoca di un magistrato dirigente, senza previsione di legge alcuna, per accuse mai ancora verificate? Chi ha portato al vertice del tribunale una figura non in possesso dei titoli e che faceva parte del Collegio Garante di costituzionalità delle norme, in regime di incompatibilità?”. E prima di rispondere a tutti e sei i punti mossi dalla mozione, preferisce elencare i provvedimenti portati avanti sulla Giustizia durane il suo mandato:dal pdl sulla modifica della legge costituzionale del 30 ottobre 2003 n.144, al Pdl di modifica della procedura penale, e ancora il gruppo di lavoro sull’informatizzazione del tribunale, il decreto legge 124 fino all’avvio dei gruppi di lavoro per la riforma dell’ordinamento giudiziario. “Per dire che questa maggioranza e questo governo- puntualizza- vogliono rispondere con riforme per troppi anni rimaste ferme e giacenti”. E proprio sulle riforme invita l’opposizione a collaborare: “Occorre cominciare a confrontarsi su queste- manda a dire- e abbandonare il continuo clima di conflitto”.


Il dibattito prosegue con interventi da parte della maggioranza a difesa del Segretario di Stato Ugolini e viceversa di critica da parte dell’opposizione. Il dibattito proseguirà in seduta notturna, per giungere infine al voto sulla mozione che appare comunque scontato con la bocciaura da parte della maggioranza.

Di seguito gli estratti della prima parte del dibattito al comma 2.

Comma 1. Comunicazioni

Matteo Ciacci, Libera

Questo esecutivo si è concentrato su un solo argomento, la gestione del tribunale, tralasciando temi di carattere economico. Agli annunci di Segretari e maggioranza per aiuti ad attività e imprenditori, onestamente non sono seguiti fatti concreti. La credibilità del Paese è ritenuta fondamentale e la sua perdita potrebbe minare il percorso di accreditamento e l’aiuto esterno. Credo sia sotto gli occhi di tutti l’atteggiamento responsabile della forza di opposizione Libera, sia nel periodo di lockdown che in quello successivo. Abbiamo sempre portato disponibilità sia per la ricerca di finanziamenti, sia per il progetto Paese, mentre governo e maggioranza da inizio legislatura hanno tutta la responsabilità di questa situazione e devono iniziare a dare risposte concrete in ambito economico. Dare tutta la colpa al precedente governo è una scusa che non tiene più.

Comma 2.Trattazione della mozione di sfiducia nei confronti del Segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, presentata il 5 ottobre 2020 da 15 Consiglieri di Rf e Libera.

Maria Katia Savoretti, Repubblica Futura dà lettura della prima parte della mozione

“I sottoscritti Consiglieri, presentano mozione di sfiducia nei confronti del Sds Affari di Giustizia Massimo Andrea Ugolini per i motivi che seguono.

1. In data 21 agosto 2020 il Sds Ugolini rilasciava un’intervista televisiva all’emittente di Stato San Marino Rtv, commentando il testo di una missiva pervenuta al governo da parte del Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejcinovic Buric, all’epoca ancora riservata e non conoscibile da alcuno, se non dai membri del governo. Nella citata intervista, il Sds rappresentava la lettera come elemento positivo, commentando come il Segretario generale avesse espresso apprezzamento per la bozza di riforma sull’ordinamento giudiziario. Nella tarda serata di lunedì 24 agosto 2020 però veniva pubblicata integralmente sul sito del Consiglio d’europa la lettera del Segretario generale, già oggetto delle osservazioni del Sds Ugolini, e dalla lettura della stessa è possibile evincere come in realtà il contenuto della medesima missiva sia tutt’altro che lusinghiero nei confronti dell’operato del governo in materia di giustizia, seppure con i toni moderati che impone la diplomazia.( …) Ovviamente nel momento in cui la citata missiva era conosciuta solamente dal Sds Ugolini e dagli altri membri del congresso di Stato, lo stesso segretario di Stato alla Giustizia si è ben guardato dal riferire il contenuto integrale della lettera, omettendo colpevolmente di dare alla cittadinanza una corretta rappresentazione dei fatti, ma anzi stravolgendone il conteuto a proprio vantaggio. Questo motivo già di per sé sarebbe sufficiente per portare alla rimozione del responsabile politico alla Giustizia, in quanto ha da un lato mentito alla cittadinanza con l’intervista rilasciata il 21 agosto 2020, e dall’altro ha strumentalizzato a proprio effimero vantaggio una posizione rilasciata da un organismo internazionale al quale la Repubblica di San Marino appartiene, compromettendo il rapporto di fiducia tra governo sammarinese e il CoE, tanto da costringere lo stesso direttore generale a dare pubblicazione della lettera inviata al governo ben tre giorni dopo la sua ricezione, in quanto trovava probabilmente fuorviante la versione fornita dal Sds alla Giustizia Massimo Andrea Ugolini.

2. In data 15 settembre 2020 dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, è stata pubblicata una comunicazione destinata al Sds Affari esteri Luca Beccari, con la quale oltre ad esprimere preoccupazione per il repentino peggioramento dello stato della giustizia di San Marino, invitava le Autorità di astenersi “dall’adottare ulteriori misure che possano alimentare tali accuse in attesa dell’adozione e della pubblicazione di tale rapporto del Greco e prima che eventali raccomandazioni in esso contenute siano adeguatament attuate”. Le accuse alle quali si fa riferimento nel testo riportato sono quelle che una folta rapresentanza di magistrati ha riportato al Consiglio d’Europa. In questo caso il Sds Ugolini si è ben guardato dal rilasciare interviste a commento della missiva del Commissario per i diritti umani, ma ha comunque colpevolmente omesso di riferire al Cgg e al Consiglio giudiziario plenario il contenuto della medesima, compromettendo probabilmente in maniera irreversibile gli ottimi rapporti costruiti tra la Rsm e il Consiglio d’Europa nel corso degli ultimi decenni. La missiva in parola è stata pubblicata in data 15 settembre e datata 8 settembre. Il Sds Ugolini, in spregio alla raccomandazioni del Commissario Mijatovic, non solo ha omesso di dare comunicazione agli organi preposti del contenuto della raccomandazione citata, ma ha particpato alla Commissione consiliare per gli Affari di giustizia del 8 settembre 2020 nella quale è stata deliberata un’azione di sindacato nei confronti di un magistrato e inoltre ha preso parte alla sessione del Consiglio giudiziario plenario del 9-11 settembre 2020, nel corso del quale sono state assunte deliberazioni contrarie a quanto caldamente suggerito dagli organismi sovranazionali.

In sintesi quindi il Sds Ugolini ha nascosto la lettera del commissaro per i diritti umani al fine di influenzare a proprio vantaggio le deliberazioni degli organi istituzionali che hanno assestato un altro pesantissimo colpo alla credibilità della giustizia nella Repubblica di San Marino.

3. L’epilogo dei comportamenti scriteriati del Sds Ugolini – che in questa mozione vengono riportati solo parzialmente in quanto dovranno essere oggetto di attenta analisi da parte di altri organi deputati alla sorveglianza delle Leggi- sono purtroppo sotto gli occhi di tutti i cittadini e del Cgg”.

Eva Guidi, Libera va avanti con la lettura della mozione:

“Il comportamento del Sds Ugolini infatti ha portato l’ampia maggioranza dei magistrati a scrivere in data 17 luglio 2020 al Consiglio d’Europa e a prendere posizioni pubbliche, con le quali si denunciano la violazione dello stato di diritto e delle più elementari norme che regolano l’ordinamento giudiziario, dimostrandosi sordo agli appelli più volte lanciati da numerose personalità anche estere alla magistratura sammarinese, che hanno espresso ferma condanna rispetto alla pessima gestione del governo della giustizia sammarinese.

Da ultimo, nove magistrati in forza al tribunale di San Marino hanno sentito l’esigenza di dare pubblica comunicazione in data 31 luglio 2020 del fatto che a San Marino sia in atto un’emergenza democratica. Il livello di scontro generato dal mal governo della giustizia in soli nove mesi ha generato un livello di scontro e delegittimazione mai visto in precedenza.

4. Durante la sessione consiliare 17-28 febbraio 2020 nell’ambito del dibattito che ha portato all’approvazione della Legge qualificata 20 febbraio 2020 n.1 “Composizione del consiglio giudiziario in seduta plenaria”, il Sds Ugolini è più volte stato interrogato dai membri dell’opposizione sulla possibilità che gli articoli 1-3 della legge in esame potessero essere applicati anche retroattivamente, con conseguenti criticità in ordine alla permanenza dello stato di diritto di tutte le garanzie costituzionali contenute nella Dichiarazione dei diritti. In quella sede lo stesso Sds, oggi oggetto della mozione, ha ammesso di non sapere se gli articoli richiamati avessero efficacia retroattiva e che questo sarebbe stato compito dei magistrati eventualmente chiamati alla verifica della norma.

Ovviamente il Sds alla Giustizia ben aveva contezza delle drammatiche conseguenze che avrebbero portato l’applicazione dell’articolo 3 della legge qualificata n.1/2020, ma anche in questo caso ha omesso di rappresentare al Cgg gli effetti che avrebbe provocato l’applicazione della legge dallo stesso proposta. Poco meno di cinque mesi dopo infatti, nella seduta del Consiglio giudiziario riunito in seduta plenaria del 24 luglio 2020, il Sds Massimo Andrea Ugolini ha preso parte al consesso nel quale, anche in forza della norma richiamata, si è provveduto a dare applicazione retroattiva alle leggi che governano l’ordinamento giudiziario e conseguentemente annullando le precedenti deliberazioni dello stesso consiglio che avevano portato alla nomina quale dirigente del tribunale del prof. Giovani Guzzetta e pure del compianto Lanfranco Ferroni.

In sintesi il Sds Ugolini sarebbe ugualmente colpevole qualora da un lato avesse proposto in disegno di legge del quale però ignorava gli effetti all’atto dell’appicazione della legge, dimostrando così insufficienti qualità a ricoprire un incarico di governo, ovvero dall’altro, e questa sarebbe certamente l’ipotesi più grave- qualora avesse progettato sin dal lontano mese di febbraio di rimuovere il dirigente del tribunale, mentendo al Cgg sugli effetti della legge oggetto di discussione e che ben conosceva, avendoli avvallati con il proprio voto solo alcuni mesi più tardi.

5. In seguito alla risposta all’interpellanza presentata dai consiglieri Guidi, Ciacci, Montemaggi, Zanotti, Selva, Boschi e Morganti, in merito a un presunto incontro dello stesso Sds Massimo Andrea Ugolini e di un Giudice d’Appello, lo stesso Sds ammetteva, nella risposta orale all’interpellanza, di aver avvicinato il 3 giugno 2020 un magistrato in forza al tribunale di San Marino, ma riferiva che l’incontro era da considerari casuale e informale, in quanto lo stesso Sds Ugolini si trovava per motivi personali nei pressi dello studio professionale del magistrato in questione e per questo ha ritenuto opportuno richiedere un incontro. Il Sds Ugolini non ha inteso dare comunicazioni ufficiali in merito al contenuto dell’incontro citato. Anche volendo credere alla incredibile versione fornita dal Sds oggetto della mozione, il comportamento tenuto denota una totale mancanza di rispetto per le istituzioni e la permanente violazione delle più elementari regole che governano gli stati democratici. Gli incontri tra componenti delle massime istituzioni di uno Stato devono avvenire nei luoghi e nelle forme convenzionalmente regolamentate e non lasciate alla estemporaneità dei comportamenit del responsabile politico di turno.

6. In data 28 settembre 2020, su espressa indicazione del Sds Ugolini, è stata convocata una nuova sessione del Consiglio giudiziario plenario. Nonostante il forte richiamo del Commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa nella sua missiva indirizzata al congresso di Stato del 8 settembre 2020 a non intraprendere ulteriori azioni che potessero mettere a repentaglio l’indipendenza della magisteatura, l’ordine del giorno di tale consesso prevedeva la possibile nomina di un magistrato dirigente/dirigente del nostro tribunale e la possibile rimozione di ben 3 giudici operanti a San Marino. Lo svolgimento del suddetto Consiglio giudiziario plenario ha poi confermato queste scelte.

Per tutti i motivi sopra esposti appare non più rinviabile la rimozione dal proprio ruolo del Sds Massimo Andrea Ugolini il quale si è dimostrato largamente inadeguato a ricoprire un ruolo tanto importante quanto delicato. Per tutti questi motivi i sottoscritti consiglieri chiedono che il Cgg voglia sfiduciare il Sds per gli Affari di Giustizia e la Famiglia Massimo Andrea Ugolini”.

Quanto descritto nella mozione è cronaca ampiamente annunciata dai primissimi atti di questo governo, rallentata, ma non fermata, dalle vicende legate al coronavirus. Oggi si pensa di mettere una ‘tappo’ a tutto ciò, con la nomina del dirigente del tribunale, Giovanni Canzio, come nulla fosse successo. Un dirigente le cui credeziali sono di un altissimo rappresentante del diritto e su cui non facciamo alcuna critica o rimostranza, anzi al quale porgiamo i migliori auguri di buon lavoro perché riporti l’equilibrio al nostro martoriato tribunale , equilibrio necessario per dare ai nostri cittadini risposte sui grandi processi- Mazzini, Tavolucci, Titoli Demeter- risposte che da tanti anni siamo in attesa di avere. Critiche le facciamo invece a questo governo e maggioranza che per ben 10 mesi di legislatura hanno catalizzato i propri interessi sul tribunale a scapito di mettere nuove energie per il bene del Paese e contravvenendo alle raccomandazioni dell’Alto commissariato dei diritti umani, ma anche alle indicazioni espresse nel rapporto del Greco. Così rischia di portare il nostro Paese al di fuori di quell’azione legata alla tradizione di nazione portata al dialogo e alla pace. Gireremo ancora sul sito del Consiglio d’Europa- spero per poco- come Paese che ha messo in atto azioni che non rispettano i diritti umani, ingerendo nelle azioni della magistratura.

Andrea Ugolini, Segretario di Stato con delega alla Giustizia

Questa mozione arriva in Aula dopo pochi mesi dal mio insediamento, dopo anni in cui il tema della giustizia è stato tanto oggetto di scontro politico, quanto mai oggetto di riforme.Il clima di conflittualità ha interessato politica, economia e non per ultimo giustizia. Chi ha depositato oggi la mozione è per buona parte riconducibile alla coalizione che faceva parte della maggioranza e del governo nella passata legislatura. Delle domande mi sorgono spontanee, visto la celerità con cui è stata portata la mozione: chi ha inaugurato la stagione nello scontro nella magistratura? Chi ha permesso la revoca di un magistrato dirigente, senza previsione di legge alcuna, per accuse mai ancora verificate? Chi ha portato al vertice del tribunale una figura non in possesso dei titoli e che faceva parte del Collegio Garante di costituzionalità delle norme, in regime di incompatibilità? E mi domando se chi muove oggi la mozione abbia mai preso posizione di fronte alle esternazioni di Guzzetta, quando dava del ‘barboncino’ al parlamento della Repubblica italiana, dimenticandosi di rappresentare il terzo potere dello Stato in questa Repubblica? Ricordo un silenzio assordante. Quali e quante riforme sono state affrontate poi negli ultimi 3 anni da chi mi ha preceduto sulla giustizia? Molto pochi se non nessuna.

Visto che qualcuno, anche il capogruppo Guidi, dice che noi pensiamo solo a tribunale, vorrei riferire che sicuramente abbiamo pensato a farlo funzionare in un periodo covid in cui è stato difficilissimo far funzionare gli enti pubblici. Abbiamo fatto in modo che i processi potessero continuare a svolgersi. Ma in questi pochi mesi, all’interno di un clima di lavoro non semplice, caratterizzato da interi comma sulla giustizia, questo governo e maggioranza hanno depositato il pdl sulla modifica della legge costituzionale del 30 ottobre 2003 n.144, progetto che amplia le competenze del giudice di responsabilità civile, che serve per quei processi che in questo momento sono fermi e che poteva presentare anche chi mi ha preceduto. E’ stato depositato il Pdl di modifica della procedura penale, è stato costituito un gruppo di lavoro sull’informatizzazione del tribunale, il decreto legge 124, 27 luglio 2020, sono stati avviati gruppi di lavoro per la riforma dell’ordinamento giudiziario. Questo per dire che questa maggioranza e questo governo vogliono rispondere con riforme per troppi anni rimaste ferme e giacenti.

Venendo ai contenuti della mozione: il 21 agosto alla Segreteria Esteri è pervenuta la missiva del Commissario generale del Consiglio d’Europa, suscitata da una comunicazione inviata da alcuni magistrati del tribunale e da altrettanta documentazione inviata dal congresso di Stato. La risposta del Consiglio d’Europa riporta tre argomenti: il primo costituisce un segnale di apprezzamento verso i tratti fondamentali della riforma dell’ordinamento giudiziario, il secondo si riferisce all’esaltazione del Segretario del Consiglio europa rispetto al principio di separazione di poteri e rispetto dell’indipendenza della magistratura, il terzo punto è la trasmissione del materiale inoltrato dai magistrati al Greco e alla commissione di Venezia. Nelle dichiarazioni rilasciate alla nostra tv di Stato non ritengo di aver affermato contenuti che non rispondano ai contenuti della missiva.

Il rapporto del Greco, sul 4° ciclo di valutazione, è stato adottato in seconda lettura il 25 settembre e pubblicato il 29 settembre, molti hanno preannunciato esiti nefasti e l’opposizione ha continuato a dipingere negativamente i contenuti, nonostante il tenore del rapporto smentisca entrambi i presupposti. Anzi, il gruppo valutatore del Greco, nell’affidarci le 14 raccomandazioni per adeguare la nostra legislazione, sono stati molto attenti alle peculiarità di un piccolo Stato come il nostro. Esempio ne è la settima raccomandazione sulla modifica del Consiglio giudiziario, non viene preclusa la componente laica di politici attivi. Le raccomandazioni poi verranno recepite nella riforma complessiva da portare a compimento entro il 31 marzo 2022 e riguarderà temi più volte affrontati in Aula negli ultimi mesi: tra cui la composizione del Consiglio giudiziario, il rafforzamento dell’efficienza e della trasparenza, la revisione del quadro della responsabilità disciplinare con l’introduzione di sanzioni disciplnari che vedano solo in estrema ratio l’azione di sindacato, svolgere riflessioni sull’introduzione di un collegio o di una corte di magisrati per reati più gravi.E’ ferma volontà di questo governo andare verso la riforma complessiva dell’ordinameno giudiziario, a conferma ne è la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc.
Altro tema presente nella mozione di sfiducia è la lettera dell’Alto commissario dei diritti dell’uomo. Se vengono fissate strette tempistiche di pubblicazione, i contenuti non dovrebbero essere comunicati prima all’esterno ad organi non competenti. Il segretario di Stato agli Affari Esteri ha dato comunicazione della missiva in congresso tre giorni dopo la ricezione. In questa seduta l’intero congresso ha condiviso la risposta inviata al Commissario dei Diritti dell’uomo. L’8 settembre, dato di arrivo della lettera, era già calanderizzata la commissione Giustizia con un Odg prestabilito con il procedimento disciplinare nei confronti del commissario Buriani. Mi chiedo in che modo questa missiva avrebbe potuto influenzare un’attribuzione che la legge conferisce alla Commissione affari giustizia, ossia l’avvio dell’azione di sindacato. E per questo è necessario il voto di due terzi della commissione. Non spetta alla politica valutare nel merito le condotte, ma a un organo giurisdizionale che è il Collegio garante della Costituzionalità delle norme. I Rappresentanti di Libera sul sindacato si sono astenuti, al contrario di Rf. Sulla legge qualificata n.1 del 2020: sulla retroattività, non era possibile conoscerne gli effetti perché spetta all’organo interessato valutarne in concreto i riflessi. La normativa è intervenuta per dare certezza di composizione al Consiglio giudiziario plenario perchè non può essere l’organo stesso a esprimersi sulla sua composizione. Altra precisazione: la rimozione di Guzzetta è avvenuta con un provvedimento in autotutela che nulla riguarda le norme retroattive, questo doveva essere chiaro. In riferimento infine alla richiesta da parte mia della convocazione del Consiglio giudiziario plenario: lo prevedeva un Odg approvato in Aula. Sulla nomina di Giovanni Canzio a dirigente del tribunale: il primo Presidente emerito della Corte di Cassazione è stato indicato senza contrarietà all’interno dell’organo, ritengo rappresenti la volontà di ricercare una figura di altissimo livello, di garanzia, che possa ripristinare il corretto equilibrio all’interno del tribunale e che possa rilanciare la sua attività. Potrà accompagnarci a riforme che dovremo affrontare, occorre cominciare a confrontarsi su queste e abbandonare il continuo clima di conflitto.

Mariella Mularoni, Pdcs
Nelle ultime settimane si è data una rappresentazione strumentale di governo e maggioranza che avrebbero portato avanti iniziative lesive dei diritti europei. Siamo qui per respingere ogni strumentalizzazione politica, siamo qui perché riconosciamo a Segretario, Commissione giustizia e Consiglio giudiziario plenario di aver svolto un lavoro importante in un momento difficile. Siamo qui per rinnovare la nostra fiducia al Segretario Ugolini e chiediamo lui di continuare il confronto in Commissione Giustizia. E’ una mozione inopportuna e strumentale contro un governo che si sta battendo per il rispetto della legalità e che ha dichiarato pienamente legittime le deliberazione del Consiglio giudiziario plenario.
Emanuele Santi, Rete
Siamo qui a discutere una mozione che ha perso l’effetto sperato, i sottoscrittori speravano sul non arrivo del nuovo dirigente, che inece è arrivato, con un profilo altissimo quello di Giovanni Canzio, in grado di ridare dignità al tribunale e può far calare definitivamente riflettori su di esso che di tutto ha bisogno, tranne che stare sul palcoscenico. E una figura che può farci fare riforme su ordinamento e codice di procedura penale. I sottoscrittori poi credo siano rimasti delusi dal report del Greco, che non boccia affatto questo governo, ma raccomanda interventi presenti nel programma di governo di questa maggioranza. Rimarco poi come questa opposizione con la mozione abbia perso un consigliere che coscientemente ha deciso di non partecipare alla sua sottoscrizione e di lasciare Libera, gruppo supunamente adagiato ai valori di Rf.
Michele Muratori, Libera
Ci siamo infilati in un ginepraio di faide interne per cui impossibile venirne fuori senza contraccolpi sulla giustizia. C’era un disperato bisogno di equilibrio e ponderatezza per venirne fuori, si è optato per agire, legittimamente, ma con scompostezza, e a tratti con arroganza, il che ha portato a contraccolpi anche a livello internazionale. Le comunicazioni a noi pervenute, come Stato, non solo non sono certo lusinghiere per l’operato del governo, ma sono drammaticamente dirompenti per la nostra immagine e per l’operato del tribunale. Sui processi un po’ scomodi della maggioranza: il limite della decenza è stato superato da un pezzo, a noi dell’opposizione non ci resta che diventare la memoria di chi ha perso la memoria a breve termine.
La giustizia è l’unica convergenza che si è trovata questa compagine di governo che può soprassedere su tutti gli altri temi. Questa mozione di sfiducia è doverosa perché lo stato di diritto è stato calpestato dalle sue fondamenta e non può passare sottotraccia con i vostri due terzi, un paese non può andare avanti a colpi di maggioranza, dove i falchi sovrastano le colombe. Inevitabile che con con appello nominale e voto palese questa mozione abbia esito scontato ancora prima di iniziare, ma è doveroso che la cittadinanza sappia.

Maria Katia Savoretti, Rf

Per noi è una mozione inevitabile dopo un comportamento del Segretario inaccettabile e inamissibile che ha compromesso lo stato della giustizia e del tribunale. Le nostre forze politiche, e in particolare Rf, sono state attaccate più volte nella passata legislatura per aver fatto cose ritenute gravi sulla giustizia, ma quello che avete fatto voi non sono cose gravissime? Non è in questo modo che si fa il bene del paese, lo si distrugge, come si è distrutto il nostro tribunale con la cacciata di 7 giudici. Avete cacciato il dirigente del tribunale Guzzetta, nominato in base a una legge approvata da chi oggi è al governo, non venite a dire che non aveva i requisiti. Non è questo il modo per fare azione politica e di risolvere i problemi.

Al punto due della mozione: oltre a non aver comunicato a chi di dovere la missiva del commissario per i diritti umani, il Sds Ugolini non ha nemmeno posto in essere quanto chiesto dal commissario prima del Greco. Era una missiva di interesse nazionale e il Segretario ha bypassato gli organismi interni. Ha creato malcontento tra i giudici che hanno scritto al Consiglio d’Europa.

Teodoro Lonfernini, Sds per il Lavoro

Quando si proviene dalla maggioranza che ha avviato nella storia del nostro paese una delle azioni più buie sull’amministrazione della giustizia, portata avanti con una spregiudicatezza imbarazzante, credo si voglia mandare un messaggio distorto alla pubblica opinione. A volte bisognerebbe avere il dono del silenzio, e di sapere piuttosto ascoltare quello che grandi luminari che abbiamo sollecitato del diritto hanno scritto e affermato. La vostra mozione di sfiducia diversamente sarebbe decaduta, ma ci troviamo invece in Aula oggi a discutere.

Abbiamo individuato nella persona del dott. Canzio il Dirigente del tribunale, sotto tanti punti di vista, al di à delle competenze e della professionalità riconosciuti a tutti i livelli, siamo di fronte a un vero magistrato, con comprovata esperienza in uffici giudiziari italiani, che può rappresentare un punto di partenza.

Francesca Civerchia, Pdcs

Oggi ci troviamo a discutere una mozione firmata da 15 consiglieri di opposizione, una mozione di sfiducia che trova fondamento più in una sorta di frustrazione politica che ad altro.

Le ultime due mozioni di sfiducia discusse qui in Aula nella scorsa legislatura sono state la prima contro l’allora Sds Finanze, poi quella contro il Sds Affari Esteri con delega a Giustizia. La prima nei confronti di Simone Celli cui si attribuiva responsabilità enormi rispetto la sua condotta politica e democratica che portò a rilevanti crisi di sistema e ad enormi uscite di liquidità e capitali. Le dimissioni successive del Segretario avvallarono le motivazioni di quella mozione. La seconda mozione attribuiva all’allora Sds Renzi con delega alla Giustizia l’adozione procedure dimostrate poi illegittime per le dimissioni dell’allora dirigente del tribunale Pieferlici e poi per la nomina per tale incarico di Guzzetta. La mozione sollevava responsabilità di quel cortocircuito tra giustizia e politica che è arrivato fino ad oggi. La cacciata dell’ex magistrato dirigente ha alimentato irreversibilmente lo scontro in tribunale. Noi non siamo qui a fare gli interessi dei più forti, ma dei cittadini stanchi di vedere scontri anche in quest’Aula. Avete innescato un putiferio dietro l’altro, fino al danno reputazionale per cui attivati anche la stampa estera, pur di mettere in difficoltà governo e maggiroanza. Questa non si chiama politica ma frustrazione per qualcosa che non avete più. Ad oggi, da parte vostra, nessuna autocritica, nessuna analisi sul perché si è arrivati a questa situazione.

Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete

Oggi abbiamo la nomina di un dirigente del tribunale dal profilo talmente alto da non essere messo in dubbio da nessuno. Mi fa gioire che il dott. Canzio abbia grande esperienza nel dirigere le corti e che sia soggetto esterno, sarà on grado di dare una ventata nuova al nostro sistema che esprime una natura estremamente conservatrice e la totale mancanza di volontà di evolversi.

Non si può qui parlare di riforme senza cambiare prima la mentalità, oggi si negano gli errori solo per fare strumentalizzazione e demagogia. Se si vuole cambiare è necessario cambiare prima di tutto la mentalità, per quanto vorremmo continuare lo scontro e protrarre l’entrata e l’uscita di scena dal potere, creando solo dei vuoti? Così non potremo mai risolvere le situazioni. Non credo questa mozione sia approvabile, non perché il Sds Ugolini non abbia compiuto errori, ma non so qui dentro chi avrebbe potuto fare di meglio di lui, finchè utilizziamo sempre gli stessi strumenti non si arriverà mai alla soluzione.

Matteo Ciacci, Libera

Sulle ragioni più specifiche della mozione di sfiducia devo affermare con forza alcuni chiarimenti. Credo questo governo nato sulla giustizia si interfacci constantemente con soggetti che poco dovrebbero aver a che fare con la politica. E mi riferisco con chi detta ordini su Tavolucci e detta strategie. Sulla base di queste strategie è stata fatta tabula rasa di tutti i giudici: lo avevo detto che Vitaliano Esposito sarebbe stato costretto alle dimissioni o che non sarebbe stato rinnovato, ed è successo che ha abbandonato il suo incarico. Voi sì che state mettendo mano nel tribunale, non la precedente legislatura. Il disegno adesso è chiarissimo, sono stati allontanati anche i giudici di appello e sono convinto che i prossimi giudici di appello saranno Pasini e Pierfelici, scelti internamente, come richiesto dall’Ordine degli avvocati. E Santoni e Beccari sarannoi prossimi due commissari della legge, questo è il disegno, vedremo di quanto sbaglieremo. E comporterà una nuova maggioranza nel Consiglio giudiziario ordinario. E ciò porterà a ulteriori tensioni tra magistrati.
Quando si dice che Libera va dietro supinamente alle azioni di altre forze di opposzione, invito Santi ad ascoltare interventi più costruttivi dei suoi colleghi più giovani. Distanziatevi dalla linea dei vostri capibastone. Il rammarico è che purtroppo per l’azione dirompente che si sta portando avanti avrà anche attività correlate sui procedimenti penali più scottanti e delicati. Noi di Libera abbiamo preso le distanze da certe logiche nella passata legislatura. E non possiamo pensare di non prendere distanza da azioni sconsiderate che fanno capo ad altri interessi ed azioni intraprese all’oscuro anche dei consiglieri. Non è vero che non si è fatta autocritica, la nostra linea non cambierà. Scopriremo se il disegno annunciato si verificherà. E mi auguro che l’azione di governo non infici processi importanti.

Gian Nicola Berti, Noi per la Repubblica

Come si è fermato il processo ‘conto Titoli /Demeter’? Con la nomina di Guzzetta che ha bloccato il lavoro dei team e ha affiancato al giudice naturale delle indagine il commissario Di Bona.

Quando si dice che è stato mandato in loop il tribunale perchè un giudice ha denunciato altri giudici, significa che allora non doveva denunciare? Si è istitutito allora il tribunale dei magistati che ha creato questo sì un loop. Esposito è vero si è dimesso, ed era il miglior giudice penale avuto in questi anni. E si è dimesso due giorni prima del rinnovo.

Le previsioni del consigliere Ciacci: quando c’è quacosa di sensato è logico prevederlo. E’ come se la Juve giocasse contro il San Marino e dicessimo già il risultato. Se guardiamo alla carriera interna dei commissari infatti viene fuori che quelli con maggiori anni di carriera sono proprio quei nomi.

Ci sono inesattezze nell’intervento di Ciacci, ma anche nella mozione di sfiducia.

Avrete preso in considerazione la lettera del Commissario dei diritti umani e del Consiglio d’Europa che scrivono e si rivolgono al Sds Affari esteri. Nella scorsa legislatura a Massimo Andrea Ugolini come presidente della Commissione Giustizia fu chiesto di convocare la commissione per far esplodere la guerra in tirbunale, quando lui si rifiutò, si arrivò a denunciarlo. Lui che oggi sfiduciate è stato l’unico paladino a sostegno dell’importanza che il modo di approcciarsi della politica alla giustizia fosse fatto di condivisione. Capisco l’imbarazzo di questa mozione, l’avevate promessa per mettere in imbarazzo il Paese.

Nicola Renzi, Rf

Il servizio migliore che possiamo fare al nostro Paese è quello di guardare avanti e non indietro. Evidentemente, non potendo rispondere punto per punto ai sei temi sollevati dalla mozione, ci si è arrampicati sugli specchi per descrivere la situazione passata come non era. Possiamo accettare tutto ma non la diffusione di menzogne, trincerandosi dietro allo schermo di questo microfono. Il consiliere Berti ha sostenuto che il processo del caso Titoli si sarebbe interrotto perchè ‘la politica ci ha messo le mani’ e qualche magistrato si sarebbe prestato a fare cose non lecite. Lei non può permettersi si venire a dire che il commissario della legge di Bona nel suo operato sul caso Titoli abbia fatto qualcosa di più o di meno, rispetto al suo incarico di magistrato. Altrimenti continuiamo con il solito meccanismo che si può venire in quest’Aula e dare pagelle a magistrati. L’indagine è andata avant iper due anni e lei pensa di poter venire qui a dire che Guzzetta è intervenuto magari bloccando il processo?

Lei diceva che i due commissari della legge indicati da Ciacci diventeranno giudice di appello, benissimo, se non che giudice di Bona ha più anzianità. Si evince da questo e dall’azione del Segretario di Stato, che Ugolini è stato messo lì per portare avanti un progetto scritto prima delle elezioni. Non veniteci a parlare di unità di intenti, voi avete un’idea che è quella di cacciare dal tribunale i magistrati uno per uno, facendo la spunta dei giudici che hanno provato semplicemente a dire- da buon ultimo il giudice Esposito- che nel nostro Paese l’albero del diritto sta venendo sradicato a favore della sovranità della legge. E’ un’affermazione talmente forte da essere drammatica. Una legge può decidere che diritti inviolabili possono essere alienati.

Fateci vedere qualcosa di più dell’occupazione dei settori del Paese, è quello che vorrebbe la cittadinanza.

Repubblica di San Marino, 12 ottobre 2020

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