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Aifi al Fisioforum 2018, giornata evento al servizio dei professionisti

ROMA - Dall’istituzione dell’Ordine alle procedure di iscrizione, dalle implicazioni normo-giuridiche ed economiche alle

Pubblicato:13-10-2018 16:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:40

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ROMA – Dall’istituzione dell’Ordine alle procedure di iscrizione, dalle implicazioni normo-giuridiche ed economiche alle novità introdotte con la legge 24/2017 (Gelli-Bianco) sulla responsabilità professionale, dalle prospettive occupazionali per i liberi professionisti fino agli elementi di marketing e di protezione dei dati personali. Sono solo alcuni dei temi affrontati e discussi oggi nell’evento organizzato dall’AIFI nell’ambito di FisioForum 2018, in programma a Roma fino a domani. Per l’intera giornata l’Associazione Italiana Fisioterapisti ha spiegato a colleghi e studenti cosa ha fatto, sta facendo e farà per la professione: un momento di formazione con l’obiettivo di chiarire questioni di attualità che riguardano da vicino la categoria, alla luce dei numerosi cambiamenti non solo legislativi.

‘Facciamo Ordine’, questo il titolo della sezione dedicata alle novità introdotte con la legge 3/2018 sul Riordino delle professioni sanitarie, ha fornito un aggiornamento sull’iter di iscrizione all’Ordine attualmente dei Tecnici Sanitari di Radiologia medica, in cui sono confluiti anche i collegi delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Al momento, a tre mesi e mezzo dal via alle procedure, i professionisti che risultano preiscritti alla piattaforma https://iscrizioni.alboweb.net/, gestita dalla Federazione nazionale Ordini TSRM PSTRP, sono circa 77mila: di questi, i fisioterapisti “fanno la parte del leone” con 34.612 unità. Un dato importante, che si avvicina sempre più alla soglia dei 50mila iscritti utile per avanzare la richiesta di istituzione di un ordine proprio.


“E’ un numero estremamente interessante- ha sottolineato Simone Cecchetto, vicepresidente AIFI- Per noi è la rappresentazione di una forte adesione della base professionale rispetto a questo momento storico con la nascita dell’Albo dei fisioterapisti all’interno dell’Ordine dei TSRM PSTRP. E’ una forte sfida perché dietro ognuna delle 35mila domande ci sono delle persone e dei titoli che devono essere attentamente valutati in questa fase delicata: attraverso un’analisi molto precisa abbiamo per la prima volta abbiamo la possibilità di dire chi è un fisioterapista e chi non lo è”.

Analogo il commento di Antonio Bortone, presidente Conaps , per il quale si tratta di “un grandissimo successo che nessuno riteneva possibile. Non abbiamo voluto un ordine per pagare una tassa in più, ma come investimento su noi stessi per il futuro: per questo dobbiamo sollecitare le giovani generazioni a fare meglio e di più per la professione. Il risultato concreto ottenuto con le preiscrizioni, il primo di tanti altri, lo abbiamo ottenuto per amore della professione e perché altrimenti avremmo corso il rischio di una revisione storica, di tornare all’antico e di bloccare lo sviluppo di una professione che serve sempre più alla comunità”.

A confermare “lo stretto e forte parallelismo” tra l’AIFI e l’Ordine è intervenuta Patrizia Galantini, tesoriera nazionale dell’Associazione. “Finora abbiamo rappresentato i fisioterapisti e fino al settembre 2019 saremo ancora l’associazione maggiormente rappresentativa della categoria con i nostri circa 12mila iscritti: un traguardo immenso per noi ma che non è sufficiente se lo confrontiamo con i circa 65mila professionisti presenti in Italia secondo la stima del nostro censimento”.

Per quanto riguarda le implicazioni economiche, Galantini ha invitato a non considerare la tassa di iscrizione all’Ordine come a una “tassa sul lavoro. L’Ordine infatti avrà bisogno di capitoli di spesa per una sede e per assumere personale amministrativo dedicato, ad esempio. La quota associativa serve dunque a fare in modo che l’Ordine possa rispettare i propri impegni e va considerato come un investimento finalizzato alla crescita professionale nostra e all’aumento delle tutele dei cittadini”.

Due in particolare i momenti in cui è stato strutturato l’appuntamento AIFI a FisioForum: al mattino la parte più ‘istituzionale’, per approfondire la questione relativa alla nascita dell’Albo e dell’Ordine dei Fisioterapisti, ma anche per spiegare quale sarà il futuro dell’AIFI una volta istituito l’Ordine. “Abbiamo avanzato la richiesta di iscrizione all’elenco delle Associazioni di carattere tecnico-scientifico- ha spiegato Cecchetto- Elenco di cui stiamo ancora aspettando le specifiche.

Quindi il nostro ruolo nel futuro, oltre a continuare a offrire i nostri servizi agli associati, sarà quello di collaborare alla scrittura di linee guida per la professione ma posso anticipare che stiamo anche costituendo il fondo per la ricerca in fisioterapia, con cui finanziare borse di studio”. Nel pomeriggio, poi, ampio spazio all’esame dei cambiamenti legislativi che si ripercuotono sul lavoro quotidiano dei fisioterapisti, per la maggior parte liberi professionisti, ascoltando le esperienze delle realtà regionali di AIFI e le varie iniziative locali messe in campo in favore degli associati. Tantissime le domande poste da colleghi e universitari, che hanno così avuto l’occasione di veder chiarire i propri dubbi.

“E’ stata una giornata estremamente dinamica, ricca e interessante come il contesto in cui ci siamo inseriti. E’ la prima volta che AIFI partecipa a un evento di così grande portata e per noi è stata l’occasione di arricchimento reciproco. Abbiamo cercato di presentare cosa AIFI ha fatto per gli Albi e gli Ordini della professione, rispondendo alle tante domande che stanno ‘aleggiando’ sui social e nella base professionale. Con il workshop dedicato ai liberi professionisti, invece, abbiamo dato alcune indicazioni molto pratiche e operative ad esempio sulla fatturazione elettronica, sul GPDR, sul marketing e sulla responsabilità professionale. Questo perché buona parte dei nostri iscritti è formata da liberi professionisti e rappresentano una realtà estremamente importante della nostra categoria. Anche oggi AIFI-ha concluso- ha tentato di essere al servizio dei professionisti per contribuire alla loro crescita”.

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