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Cgil, Camusso lancia Landini: “E’ la figura migliore”

ROMA - "Oggi Maurizio Landini rappresenta la figura migliore per incarnare il documento congressuale". Lo ha detto il segretario della

Pubblicato:13-10-2018 09:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:40
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ROMA – “Oggi Maurizio Landini rappresenta la figura migliore per incarnare il documento congressuale”. Lo ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, a Palermo, a margine del festival ‘Sabir’.

“Abbiamo fatto una valutazione che, come sempre, sta dentro a un dibattito, anche dialettico e articolato- ha aggiunto- La Cgil è molto gelosa della sua autonomia e continuerà a esserlo, al di là dei commentatori che dicono le cose più stravaganti. Il tema non sono le tante etichette che ci vengono attribuite in questa stagione. Abbiamo un mandato, che è quello del nostro documento congressuale, di autonomia, crescita della partecipazione e della democrazia interna, ma anche di mantenimento e di rafforzamento delle iniziative che abbiamo fatto, a partire dalla Carta dei diritti universali del lavoro”.

DEF. CAMUSSO: SVILUPPO ASSENTE DA GOVERNO E OPPOSIZIONE

“Il tema di quale sviluppo per l’Italia è scomparso dalla discussione politica e questo rende il Def – e poi vedremo la legge bilancio – ma anche una serie di affermazioni dell’opposizione, molto lontani da ciò che bisognerebbe concretamente discutere nel Paese”. Queste le parole espresse dal segretario della Cgil, Susanna Camusso, a Palermo, a margine del Festival Sabir.


Secondo Camusso “nel dibattito politico c’è un grande assente, sia da parte del governo che dell’opposizione: l’idea di quale società ci si immagini. Il grande nodo per uno dei pochi paesi europei che non è ancora tornato ai livelli precrisi, perchè l’Italia continua a essere sotto rispetto a quel livello, è quale idea ci sia per per gli investimenti- ha aggiunto il segretario della Cgil- Assistiamo a una discussione per cui il governo smonta scelte che erano necessarie, e quindi blocca i cantieri, ma dall’altro lato c’è un’idea che non va al di là delle grandi opere”.

Camusso ha poi sottolineato che “un Paese attraversato da grandi diseguaglianze ha innanzitutto bisogno di infrastrutture sociali, il che vuol dire grandi investimenti”.

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