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Le multe di Portonaccio sfiorano il milione: in Prefettura solo in tre si occupano dei ricorsi

In caso di decorrenza dei termini, scatta il 'silenzio assenso' e il ricorso viene accolto

Pubblicato:13-10-2017 16:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:47

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ROMA – Si avvicina al milione il numero delle ‘vittime’ della preferenziale di via di Portonaccio, istituita il 2 maggio.

Sono ancora migliaia, infatti, gli automobilisti che ogni giorno sono ‘immortalati’ dalle telecamere installate dal Comune di Roma. A fornire la cifra ‘monstre’ è il Movimento difesa del cittadino, l’associazione dei consumatori che, insieme a molte altre, sta accogliendo le infinità di ricorsi dai cittadini romani.

“Ci sono alcuni- spiega all’agenzia Dire il dirigente dell’associazione Camillo Bernardini- in particolar modo i residenti o chi lavora in quella zona, che è arrivata ad accumulare nei mesi passati anche più di 150 multe al mese. Ora i numeri si sono abbassati ma restano comunque alti”.


Talmente alti che la Prefettura, con tre persone dedicate, è praticamente impossibilitata ad esaminare tutti i ricorsi avendo a disposizione 210 o 180 giorni (a seconda se la notifica della sanzione provenga dalla Prefettura stessa o dal comando della Polizia locale).

In caso di decorrenza dei termini, scatta il ‘silenzio assenso’ e il ricorso viene accolto. Ed è questa la vera speranza dei romani: confidare che una valanga di ‘scartoffie’ sommerga gli uffici della Prefettura e che le multe (in alcuni casi di decine di miglia di euro) passino in cavalleria. Il tutto, non senza rischi: nel caso in cui la contravvenzione venga esaminata e successivamente (come spesso accade per il ‘caso Portonaccio’) rigettata, la sanzione raddoppia. A quel punto resta un ultima possibilità a disposizione del cittadino: il ricorso al giudice di pace, con spese legali annesse…

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