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Ama, buco da 23 milioni: “Rischio aumento delle tariffe sui rifiuti”

Oggi Commissione Bilancio del Comune di Roma dedicata agli aspetti legati al bilancio dell'azienda capitolina dei rifiuti

Pubblicato:13-10-2017 10:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:47

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Ama_rifiuti_romaROMA – Oggi Commissione Bilancio del Comune di Roma dedicata agli aspetti legati al bilancio di Ama, l’azienda capitolina dei rifiuti. Il buco ammonta a 23 milioni di euro e il rischio per i cittadini è un aumento delle tariffe. Le buone notizie? Arriverà lo spazzino di quartiere.

BINA: BUCO 23 MLN PER NUOVE TARIFFE COLARI VOLUTE DA REGIONE

“Quest’anno c’è una particolare difficoltà perché la Regione Lazio ha determinato un aumento tariffario per lo smaltimento al Colari di 15 euro a tonnellata conferita che comporta un aumento dei costi di gestione e di servizio di 6 milioni l’anno. Ma la Regione ha anche approvato la retroattività all’1 ottobre 2013, quindi dobbiamo aggiungere ulteriori 17 milioni di arretrati da riconoscere al Colari che invece ne ha calcolati 25. Queste risorse non sono previste dal piano economico-finanziario e dovranno essere oggetto di una discussione. Da qualche parte questi soldi vanno trovati”. Così il dg di Ama, Stefano Bina, nel corso dei lavori della commissione Bilancio del Comune di Roma dedicata agli aspetti legati al bilancio dell’azienda.

BAGNACANI: CON 23 MLN E AUMENTI COLARI RISCHIO TARIFFA SALGA

“Ama ha impugnato il provvedimento della Regione sull’aumento tariffario al Colari perché per noi non trova giustificazione. Si tratta di un maggior costo e i maggiori costi di solito finiscono nella tariffa“, precisa il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani.


BINA: 250 MLN A BANCHE ENTRO 2021, ANCHE CON CENTRO CARNI

“Abbiamo un piano di riequilibrio finanziario con le banche di 500 milioni. L’obiettivo è che venga dimezzato entro il 2021”, spiega il dg di Ama, Stefano Bina.

“Già 150 milioni sono stati restituiti prima di oggi- ha chiarito Bina- ora ne dobbiamo restituire 250 entro il 2021. In questo discorso si inserisce il destino del Centro carni che è di nostra proprietà per il quale era iniziata una previsione di valorizzazione. Su questo punto è in corso una discussione con Roma Capitale per capire come questa realtà potrà essere sviluppata urbanisticamente e quindi quale sarà la redditività per Ama”.

“Il piano economico e finanziario- ha aggiunto Bina- prevede anche una riduzione del corrispettivo di 60 milioni l’anno. Gli interventi per l’efficientamento sono obbligati anche dalla necessità di stare all’interno di questi costi. Il piano industriale 2017-2021, infine, è in fase di revisione sulle prospettive perché puntiamo ad avere più autonomia possibile rispetto alla dipendenza da terzi”.

Ama_rifiuti_romaBAGNACANI: NASCE AMA MUNICIPI, CON SPAZZINO QUARTIERE

“A breve partirà una grande novità organizzativa, una piccola rivoluzione: nascerà l’Ama di Municipio. Sarà creata un’unità operativa locale di Ama per ogni Municipio. E stiamo mappando il personale per allocare in queste unità chi vive nel Municipio, personale che vive e conosce bene i quartieri dove opererà, in modo tale che per la logistica e la presenza organizzativa si crei un’Ama più a misura di cittadino. Ama municipio risolve così un primo problema di inefficienza che è quello della logistica. Le 15 sedi sono già esistenti ma diventeranno hub che ridurranno i costi”, rivela il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, nel corso dei lavori della commissione Bilancio del Comune di Roma dedicata agli aspetti legati al bilancio dell’azienda.

IN CORSO VISITE MEDICHE SU 1.928 DIPENDENTI INIDONEI

“Ama ha 7.819 dipendenti. Erano 7.838 nel 2014 ma c’è il blocco delle assunzioni. Di questi 6.731 sono operai, 1.011 impiegati, 54 i quadri e 23 i dirigenti. Di tutti questi abbiamo 1.928 lavoratori inidonei totalmente o parzialmente. Nel 2014 erano 1.128, abbiamo avuto quasi un raddoppio in due anni. Per questo stiamo lavorando per invertire il trend, che non vuol dire negare un diritto, e invece vuole dire che avvieremo delle visite costanti per verificare se alcune inidoneità non ci sono più. Da poco abbiamo avviato un appalto per i controlli con l’impresa IgeaMed. Da ottobre abbiamo effettuato 45 visite ma potenzialmente faremo 250 visite a settimana“, spiega Bagnacani.

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