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Cutrera (Simri): “Un terzo dei pediatri fuma e va aiutato” /VD

Simri darà spazio alla prevenzione e al gioco durante il congresso a Roma

Pubblicato:13-10-2016 17:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:10

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simri_logo2ROMA – “Le malattie più evidenti tra i bambini sono la bronchite asmatica e la bronchiolite nel primo anno di vita, ma c’e’ un altro grosso problema che riguarda il momento in cui i bambini con una patologia cronica respiratoria e invalidante diventano adulti”. Lo dice all’agenzia Dire Renato Cutrera, presidente nazionale Simri e direttore dell’Unita’ operativa di Broncopneumologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesu’, interpellato a margine del ventesimo congresso nazionale a Roma della Societa’ italiana per le malattie respiratorie infantili. “Le informazioni che riguardano queste patologie devono essere ‘passate’ dal mondo della pediatria a quello dell’adulto, in una vera medicina di transizione” che “rappresenta un nuovo problema per la classe medica”, spiega.

Bisogna quindi affrontare la questione da due punti di vista: “La conoscenza specifica di una determinata malattia e il contatto tra medico e paziente. Spesso in quest’ultima situazione riscontriamo dei problemi culturali dovuti alle diverse caratteristiche psico-fisiche, al contrario dell’eta’ pediatrica. E’ necessario avere percorsi comuni e regolamentati“. Spesso il primo fattore di rischio per sviluppare una patologia respiratoria e’ il fumo, sia attivo che passivo. “Bisogna agire molto presto. L’eta’ più a rischio per iniziare a fumare e’ quella della scuola media, in qualche realta’ italiana addirittura abbiamo bambini fumatori gia’ alle elementari”. Per questo “i programmi di prevenzione devono iniziare precocemente e devono coinvolgere i pediatri. Tutto cio’- conclude Cutrera- in sinergia con gli pneumologi dell’adulto, perche’ il passaggio intorno ai 14 anni e’ davvero critico”.


Tra i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari c’e’ un tasso di fumatori più alto rispetto alla popolazione generale. Stiamo lavorando su questo, per far emergere le criticità. Non bisogna comunque colpevolizzare i fumatori, medici o non, ma sicuramente vanno aiutati con programmi scientifici e una corretta informazione”. Lo dice all’agenzia Dire Renato Cutrera, presidente nazionale Simri e direttore dell’Unità operativa di Broncopneumologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, interpellato a margine del ventesimo congresso nazionale a Roma della Società italiana per le malattie respiratorie infantili.


Il dato fa riferimento a una ricerca condotta dalla Simri insieme ad altre associazioni scientifiche in collaborazione con il Cnr di Palermo, che sarà diffusa prossimamente, da cui emerge che “un terzo dei pediatri fuma”. Ecco perché “dovremmo fare una campagna educativa pianificata sulla categoria”, conclude Cutrera, focalizzando l’attenzione sull’importanza di diffondere le giuste nozioni, ad esempio “sui centri antifumo presenti in ogni provincia italiana, gestiti dagli pneumologi dell’adulto”.


‘UN CALCIO AL FUMO’, SABATO CAMPAGNA SIMRI

‘Dare un calcio al fumo’ spiegando con un gioco a bambini e preadolescenti quanto è pericoloso accendersi una sigaretta. Torna per il secondo anno consecutivo lo spazio educazionale della Simri, la Società italiana per le malattie respiratorie infantili, che tirerà le somme degli incontri svolti da maggio a settembre nelle scuole per approfondire i rischi del tabagismo e degli stili di vita sbagliati.

Appuntamento sabato durante il ventesimo congresso nazionale della società, in corso al centro congressi A. Roma Lifestyle nella Capitale: verranno allestiti alcuni spazi presieduti da medici e pneumologi pediatri della Simri, per sottoporre bambini e genitori all’esame spirometrico, distribuendo gadget e opuscoli informativi sulla prevenzione al fumo. “Allestiremo dieci mini campi da calcio– spiega il presidente Simri, Renato Cutrera- in cui gli studenti si sfideranno per buttare giu’ dei birilli a forma di sigarette“. Questo perché “per vincere contro il fumo ci vuole il lavoro di squadra”. Verranno premiate le tre squadre che abbatteranno il maggior numero di sigarette. Per diffondere il messaggio sono stati scelti due testimonial eccezionali, i tecnici di Roma e Lazio, Luciano Spalletti e Simone Inzaghi. Ma i veri protagonisti, spiega infine Cutrera- “sono proprio i bambini, che presenteranno poster e video contro il tabagismo realizzati durante gli incontri scolastici, e avranno il compito di trasmettere ai loro coetanei tutto quello che hanno imparato”.

 

 

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