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E’ realmente possibile oggi parlare bene di Roma?

Cinema chiusi, teatri in crisi e musei vuoti: a Roma è l'anno zero della cultura. Ma qualcosa si può fare

Pubblicato:18-09-2015 09:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:38

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giubileo spinatoBenché sembri fare di tutto per essere più brutta possibile, questa città in cui vivo, che è Roma, io la trovo sempre bellissima. E’ però diventato difficile amarla e abitarla”. Questa riflessione di Natalia Ginzburg datata 1970, ma ancora oggi di straordinaria attualità, è il punto di partenza che abbiamo scelto per raccontare la Capitale. Il bersaglio della scrittrice erano le automobili che avevano invaso la città (Piazza del Popolo ai tempi era un grande parcheggio) ma, a ben vedere, si tratta dello stesso sentimento di sconforto che prova oggi il cittadino romano costretto a combattere contro una serie di disservizi: autobus che non passano, metropolitane ferme, strade colabrodo, cassonnetti colmi di rifiuti, parchi incolti, aggressioni e furti nelle stazioni, parcheggiatori abusivi, movida violenta. Un lungo elenco che potrebbe continuare se includessimo le vicende di Mafia capitale, che hanno causato la paralisi dell’attività amministrativa, e la cronica assenza di fondi necessari per gli investimenti.

Oggi a Roma non c’è nessuna ‘Grande bellezza’. A tre mesi dal Giubileo la Capitale è al suo minimo storico; chi ci abita ha perso la voglia di difendere la città, non basta più fare leva sui monumenti storici, sul clima gradevole e sulla cucina romana (come si vede in un video che da giorni circola sui social network). Sono cose che vanno bene per i turisti, ma non per i romani che nell’ultimo decennio hanno assistito a un’escalation di degenerazione politica e civile. Anni in cui all’opposto Milano è tornata ad essere una città dinamica, attraente, in una parola: grande. E non solo per l’Expo. “Se Berlino è stata il più grande cantiere d’Europa della fine del secolo scorso, Milano l’ha sostituita in questi anni zero” ha sottolineato lo scrittore e architetto, Gianni Biondillo.

Oggi parlare bene di Milano è facile così come lo è parlare male di Roma. Noi dell’agenzia Dire abbiamo pensato di rovesciare la prospettiva. Ci siamo chiesti: ‘E’ realmente possibile oggi parlare bene di Roma?’. Intorno a questa domanda abbiamo deciso di realizzare un reportage, aperto al contributo di chiunque voglia intervenire, che uscirà a puntate sul portale dell’agenzia ogni due venerdì fino al 4 dicembre, a quattro giorni dall’inizio del Giubileo. Analizzeremo cinque macroaree d’intervento (Cultura, Urbanistica, Trasporti, Commercio, Decoro) e lo faremo snocciolando gli ultimi dati e i progetti in corso: ci avvarremo di foto, video, link e ascolteremo l’opinione degli addetti ai lavori. Al termine di questo lavoro e grazie al contributo di tutti, stileremo una lista di 100 ragioni per dire che Roma può ancora essere grande.


di Alessandro Melia

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