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Lavoro. Renzi: “Fine sgravio Jobs act nel 2018, ma Ires al 24%”

Se sindacati e Confindustria "non si mettono d'accordo" sulla riforma dei contratti "interveniamo noi. E lo stesso vale per gli scioperi", dice Renzi

Pubblicato:13-10-2015 07:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:38

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ROMA – Lo sgravio contributivo sui nuovi assunti “e’ una sorta di incentivo, stavo per dire di ‘droga’, ma non si puo’ dire. Ma non lo puoi tenere per sempre, se e’ un incentivo prima o poi deve finire. Quest’anno lo confermiamo, ma nel 2018 finira’ del tutto e ci sara’ una misura strutturale di abbassamento del costo del lavoro con l’Ires, misura per cui andremo al 24%, con un livello sotto quello della Spagna e diventiamo il primo paese tra quelli grandi”. Cosi’ Matteo Renzi, a Rtl 102.5.

“Ci sarebbe bisogno di una semplificazione anche sull’Irpef, ma facciamo una cosa per volta. Un impegno? Nel 2018. Adesso mi immagino che si dica che e’ per le elezioni. Eccoli…”

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“SCIOPERI E CONTRATTI, SENZA INTESA INTERVENIAMO NOI” – “Se sindacati e Confindustria non si mettono d’accordo” sulla riforma dei contratti “interveniamo noi. E lo stesso vale per gli scioperi. O si mettono d’accordo o lo facciamo noi. Per gli scioperi “bisogna trovare una soluzione. Non puo’ essere che il primo che si alza ogni venerdi’ blocca una citta’”, dice Matteo Renzi a Rtl 102.5, parlando rispettivamente della riforma dei contratti e della disciplina degli scioperi nei servizi pubblici.

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