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I cambiamenti climatici ‘colpiscono’ le nocciole. Il Piemonte dimezza la produzione

Il nostro Paese vanta anche una Dop, la Nocciola Romana e due Igp, la Nocciola del Piemonte e la Nocciola di Giffoni

Pubblicato:13-09-2024 13:27
Ultimo aggiornamento:13-09-2024 13:31

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ROMA – Il clima taglia la produzione di nocciole italiane con un calo stimato del 20%, principalmente a causa del maltempo che ha interessato le regioni del Nord. L’analisi viene dalla Coldiretti con la raccolta che è entrata nel vivo di quella che è una vera e propria eccellenza dell’agricoltura Made in Italy. L’Italia è il secondo produttore mondiale dopo la Turchia, con quasi centomila ettari coltivati e una produzione che si aggira sui 100 milioni di chili. Il nostro Paese vanta anche una Dop, la Nocciola Romana e due Igp, la Nocciola del Piemonte e la Nocciola di Giffoni.
La situazione più pesante si registra peraltro proprio in Piemonte, dove si coltiva un terzo della produzione nazionale, con una diminuzione prevista del 50%. L’alternarsi di fenomeni siccitosi prima, seguiti da piogge persistenti nel periodo primaverile, ha causato i primi problemi ma la situazione è drasticamente peggiorata nei mesi successivi. Problemi anche in Campania dove si segnalano cali del 20/30%. A pesare sono stati soprattutto gli attacchi della cimice asiatica, l’insetto alieno portato in Italia dai cambiamenti climatici. Non a caso la Coldiretti locale ha chiesto un piano regionale per il contenimento del parassita.

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