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Sventato uno sfratto di anziani a Milano. “Se ne parla a ottobre”

Il sindacato inquilini Sicet Cisl scongiura l'escomio degli affittuari nello stabile di via Dardanoni a Lambrate: "Il Comune cambi rotta"

Pubblicato:13-09-2022 19:08
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 19:08

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MILANO – Un presidio del sindacato inquilini Sicet Cisl, dalle 8 di stamane, molto partecipato anche dagli abitanti del quartiere, ha ‘sventato’ col rinvio al 17 ottobre lo sfratto degli affittuari dello stabile di via Dardanoni 10, in zona Lambrate, a Milano. La liberazione dei locali – richiesta dalla nuova proprietà subentrata a un’altra fallita che era convenzionata col Comune – era prevista per oggi. Il sindacato degli inquilini della Cisl ha ottenuto l’impegno della proprietà a un incontro prima della nuova data di sfratto “per valutare ogni singolo caso”.

In via Dardanoni vive da molti anni una decina di persone, tutte anziane (il più giovane è un settantenne) che avevano dei contratti di locazione grazie ad una convenzione fra il Comune di Milano e una società (Delfina SRL), che però nel frattempo è fallita. Al suo posto, nel 2021, è subentrata un’altra proprietà, che ha acquistato l’immobile all’asta fallimentare predisposta dal Tribunale di Monza e ha imposto di lasciare liberi i locali.

Qualcuno, però, fra gli inquilini non è ancora riuscito a trovare una soluzione alternativa.
“Il nostro obiettivo – osserva Mattia Gatti, segretario del Sicet milanese – resta quello di garantire il passaggio da casa a casa per tutti, in modo che nessuno resti senza un tetto. In una città che sta vivendo una gravissima emergenza abitativa, destinata purtroppo ad aggravarsi a causa dell’aumento dei canoni di affitto e dei costi energetici, è comunque necessario un cambio di rotta da parte del Comune per impedire che si ripetano operazioni di speculazione edilizia come quella di via Dardanoni e per dare risposte immediate alle migliaia di famiglie sotto sfratto”.


Il complesso, che ha radici nel XVIII secolo, è composto da una serie di appartamenti per una superficie complessiva di circa 1.300 metri quadrati calpestabili, che si affacciano su un ampio giardino interno. “Ristrutturarli e rivenderli, con un mercato in effervescenza come quello milanese – osserva infine il Sicet – non dovrebbe essere difficile”.

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