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Contro aggressioni sui treni, ecco piano ‘simil-tornelli’ in stazione a Bologna

Al binario ma solo col biglietto fatto. Prefetto: intercetteremo potenziali disturbatori

Pubblicato:13-09-2022 19:33
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 19:33

Controllo Polfer
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Bologna – Al binario ferroviario ma solo con il biglietto del treno fatto. E’ un ‘primo’ argine al fenomeno delle aggressioni sui treni a danno di capitreno e personale ferroviario verso cui ci si incammina in Emilia-Romagna. Quella che viene definita una ‘tornellizzazione’ delle stazioni e che, probabilmente, partirà da quella ‘centrale’ di Bologna: il prossimo 22 settembre, in Prefettura, Trenitalia ed Rfi presenteranno “un progetto” in tal senso. “Sarà un punto di partenza e di verifica di questa modalità- spiega alla ‘Dire’ Aldo Cosenza, segretario della Fit-Cisl dell’Emilia-Romagna- se funziona lo vorremmo estendere alle 13 principali grandi stazioni della regione e poi, via via, a tutte le altre”. Se ne è discusso questa mattina nel vertice convocato in Prefettura a Bologna per l’escalation di aggressioni e sollecitato tanto dai sindacati dei trasporti e della Polizia, quanto dalla Regione Emilia-Romagna. “Un vertice proficuo”, riferisce Cosenza. Da cui appunto emerge una delle ‘risposte’ attese: quella sui tornelli, ovvero il fatto che si sale in treno solo se si è fatto il biglietto.

ECCO COME FUNZIONERANNO I CONTROLLI

L’ipotesi al vaglio è quella di sistemare dei check point affidati al controllo di un addetto della Protezione aziendale e ad un agente delle Forze dell’ordine che potranno valutare se e come chiedere ai passeggeri di esibire il biglietto e un documento di identità. Il controllo dovrebbe avvenire in prossimità dell’accesso ai binari. L’accesso restererebbe libero ma si introdurrebbe la possibilità di controlli ‘a campione’ e a discrezione dei funzionari che fanno ‘filtro’. Questione comunque delicata perché non è affar semplice in alcune situazioni mettere sotto controllo gli accessi alla stazione o ad esempio ‘regolamentare’ il sottopasso che collega piazzale Medaglie d’oro e via Carracci che può essere percorso anche da chi non è diretto a un treno. L’ipotesi è che il sistema della ‘tornellizzazione’ possa partire all’inizio del prossimo mese: “E’ urgente”, ribadisce Cosenza ringraziando il prefetto Attilio Visconti per la sensibilità dimostrata sul tema e “perché ci è stato veramente di supporto. Inoltre ne ha fatta una questione, diciamo così, di civiltà: si sale sul treno se si è fatto il biglietto”.

Certo, come emerso oggi in Prefettura a Bologna, non è facile ‘tornellizzare’ una stazione, tantomeno una delle dimensioni e dell’importanza di Bologna, ma anche nelle Fs queste questioni sarebbero state all’attenzione già da un po’. Si vedrà dunque quella ‘prossimità ai binari’, dove potrebbero esserci i controlli, a quale distanza effettiva sarà dalle rotaie. E come si salvaguarderanno i punti di solo passaggio nelle stazioni. Il piano atteso per il 22 settembre dovrà dare risposte in tal senso. Confermata anche l’assegnazione delle Bodycam al personale ferroviario. “Occorre che tutti i soggetti in campo facciano la loro parte: Comune, Regione, Fs, Polizia… Sennò non ne usciamo. Tutti devono impegnarsi per fare in modo che le aggressioni finiscano. Oggi c’è stato un incontro proficuo, e dobbiamo aspettare i progetti, ma se non avremo le risposte che cerchiamo siamo siamo pronti alla mobilitazione e non ci fermeremo”.


IL PREFETTO DI BOLOGNA: INTERCETTEREMO POTENZIALI DISTURBATORI DELLA QUIETE

Un sistema di “pre-filtraggio” che consiste in un “controllo all’ingresso delle gallerie di accesso alla stazione dei soggetti che sono ritenuti potenziali disturbatori della quiete pubblica“. Così Attilio Visconti, prefetto di Bologna, spiega -in favore di telecamere- quanto dovranno impostare le Fs per mettere in piedi un ‘argine’ al problema delle aggressioni a personale ferroviario e capitreno di cui si è discusso nel summit dedicato al fenomeno questa mattina in Prefettura a Bologna. Un sistema che però non dovrà penalizzare quanti usano il sottopasso ferroviario per spostarsi tra centro e Bolognina e viceversa. “Il sistema di pre-filtraggio chiesto alle Fs dovrebbe prevedere un controllo fuori dalle gallerie di accesso”, precisa Visconti sul punto. Tornelli veri e propri invece richiederebbero investimenti e permessi che li rendono una soluzione non percorribile. Meglio, indica la rotta il prefetto, un modello di controlli “come si fa all’aeroporto”. Il piano che prevede i controlli diretti dunque verrà esposto in una nuova riunione il 22 settembre e “valuteremo se farlo partire”, annota Visconti aggiungendo che si potranno valutare eventuali aggiustamenti della proposta che sarà presentata.

Il SINDACATO DI POLIZIA: AUMENTO ESPONENZIALE DELLE VIOLENZE

Per rimarcare l’urgenza di agire contro le aggressioni, il Sap (Sindacato autonomo di Polizia) di Bologna, in una lettera al prefetto, racconta che “tutti i nostri colleghi che si rivolgono al trasporto ferroviario per recarsi al lavoro e rientrare a casa una volta terminato il proprio turno, sempre più di frequente, vengono chiamati in causa per interventi, più o meno gravi, proprio a seguito dell’aumento esponenziale dei fenomeni di violenza e aggressione che si verificano a bordo o in stazione”. E dunque urge “un confronto franco e risolutivo circa questa preoccupante escalation ed anche di attuare soluzioni, come quella dei tornelli ai binari”.

CORSINI (REGIONE EMILIA-R.): SERVIRANNO VIGILI E VIGILANTES, E TELECAMERE

Le aggressioni e le minacce sui treni dell’Emilia-Romagna? “Vogliamo mettere in campo una serie di misure: pensiamo ai tornelli nella stazione principale di Bologna, e al potenziamento della videosorveglianza, anche se è già presente sui treni. E pensiamo di coinvolgere soprattutto nelle piccole stazioni i Comuni, affinché si impegnino, compatibilmente con le loro disponibilità, della Polizia locale e anche eventualmente di una vigilanza privata”. Così Andrea Corsini, assessore a Trasporti e Infrastrutture della Regione Emilia-Romagna, assicura oggi l’impegno delle istituzioni contro il fenomeno delle aggressioni al personale, da settimane e mesi più in risalto. Dopo aver chiesto un incontro al prefetto di Bologna Attilio Visconti, valutando anche la possibilità di controlli ‘a campione’ a discrezione di funzionari che fanno filtro, aggiunge Corsini interpellato oggi a margine di una conferenza in città: “Anche le body-cam sono uno strumento utile, sicuramente, e su questo bisognerà sentire anche i sindacati. C’è un pacchetto di misure ulteriori da mettere in campo, quindi. Servono decisione e grande determinazione. Ci sono troppe violenze sui treni dell’Emilia-Romagna” Rimarca l’assessore regionale: “La situazione è assolutamente inaccettabile, non stiamo più parlando di episodi isolati, ma di un fenomeno che ha avuto un’escalation davvero preoccupante negli ultimi tempi. Ho parlato con il prefetto Visconti, che mi ha dato la sua disponibilità a tenere rapidamente un incontro con i sindacati e con i tre principali operatori ferroviari, Trenitalia, Trenitalia-Tper e Italo. Come Regione, nelle nostre stazioni gestite da Fer, abbiamo già da tempo- conclude Corsini- attivato convenzioni con la vigilanza privata, che ha limiti d’intervento ma costituisce comunque un presidio utile”.

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La questione “è talmente importante che non può lasciare nessuno indifferente e non possono essere accettati alibi sulla mancanza di fondi per gli interventi necessari, poiché la sicurezza non può e non deve essere considerato un costo ma un investimento. Restiamo fiduciosi che il percorso iniziato possa trovare una prima risposta concreta alle rivendicazioni di lavoratrici e lavoratori, ma anche a tutta la comunità viaggiante”, afferma poi il Siulp dopo l’incontro di oggi in Prefettura a Bologna che ha fatto il punto sulle misure da intraprendere. Un incontro per il quale il sindacato di Polizia esprime comunque “grande soddisfazione per la celerità ed il metodo dell’incontro odierno in Prefettura. Per questo ringraziamo il Prefetto di Bologna ed il Questore per aver portato il tema delle aggressioni al personale ferroviario ad un così alto livello istituzionale che è il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

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