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A Bologna il Consiglio comunale si divide sulle aggressioni a Matteuzzi e Marcasciano

La maggioranza di centrosinistra approva un ordine del giorno proposto della lista del sindaco Matteo Lepore, le opposizioni si smarcano

Pubblicato:13-09-2022 17:45
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 17:45

Aula del Consiglio comunale di Bologna
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BOLOGNA – Il Consiglio comunale di Bologna si divide sulla violenza di genere e, in particolare, sull’espressione di condanna per quanto subito da Alessandra Matteuzzi (vittima alcune settimane fa di femminicidio) e per le aggressioni denunciate dalla consigliera comunale Porpora Marcasciano e dal consigliere di quartiere Mattia La Manna. Un ordine del giorno presentato dalla lista Lepore è stato infatti approvato a maggioranza mentre le opposizioni non hanno partecipato al voto; viceversa, un odg collegato depositato dalla Lega non è passato per l’astensione della maggioranza.

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LA RICHIESTA: PIÙ BRACCIALETTI ELETTRONICI CONTRO LE VIOLENZE

L’odg della lista Lepore, presentato in aula da Giacomo Tarsitano, esprime intanto “ferma condanna” per il femminicidio di Matteuzzi, per le “violenze fisiche e verbali con matrice discriminatoria di genere e orientamento sessuale” denunciate da Marcasciano e da La Manna nonché “per tutti gli altri casi di violenza apparsi tra i recenti fatti di cronaca, con il monito che quanto accaduto non si ripeta”. Tra le varie sollecitazioni contenute nell’odg, poi, il Consiglio invita la Giunta a “richiedere nelle sedi opportune un’estensione degli investimenti statali in materia di contrasto alla violenza di genere al fine di dare piena attuazione al Codice rosso tramite il potenziamento delle strutture dedicate ai percorsi per uomini maltrattanti, nonché al fine di implementare la possibilità di accoglienza offerta alle vittime dai Centri antiviolenza”. L’aula chiede anche di “sollecitare presso gli enti preposti l’utilizzo e la relativa sufficiente dotazione di braccialetti elettronici quale strumento utile ad evitare gravi forme di violenza fisica anche in via preventiva”.


Alla Giunta, poi, il Consiglio chiede di “sollecitare il nuovo Parlamento a legiferare in materia di ‘Delitti contro l’eguaglianza’, ampliando i confini delle fattispecie in questo capo enunciate, con specifico riferimento alle discriminazioni in base al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”. Lo stesso odg propone anche di “dare continuità e ove possibile aumentare i finanziamenti alle associazioni che si occupano di contrasto e prevenzione alla violenza di genere, proseguendo nella promozione del coordinamento tra queste a livello territoriale al fine di rendere le azioni svolte il quanto più capillari e puntuali possibile”.

IL PD: DALLA LEGA SOLIDARIETÀ MONCA

Dai banchi delle opposizioni, è il leghista Matteo Di Benedetto a rispondere con la presentazione di un ulteriore odg, pensato per esprimere “totale solidarietà” a Marcasciano e La Manna e a “condannare con forza le aggressioni”, sintetizza Di Benedetto in aula. Ma “prestare unicamente solidarietà è un gesto politicamente debole”, commenta Tarsitano bocciando il documento del Carroccio. “E’ una solidarietà monca se si tralascia il problema alla base dell’azione violenta”, afferma il capogruppo del Pd, Michele Campaniello: “Non stiamo parlando di un fatto personale che riguarda una consigliera del Comune o un consigliere di quartiere”, bensì di “un problema più profondo”. Sul tema, insomma, i gruppi consiliari di Palazzo D’Accursio non trovano una quadra. L’aula prende così posizione tramite l’odg della lista Lepore, votato però dalla sola maggioranza, che al contempo si astiene sul documento della Lega evitandone così l’approvazione.

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