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Tg Ambiente, edizione del 13 settembre 2022

Si parla di record emissioni, eco-barca a idrogeno e ghiacciai a rischio

Pubblicato:13-09-2022 16:54
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 16:54

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WMO: È RECORD EMISSIONI, ULTIMI 7 ANNI I PIÙ CALDI

Le concentrazioni di gas serra continuano a salire raggiungendo livelli record. I tassi di emissione legati ai combustibili fossili sono al di sopra dei livelli pre-pandemia, dopo un calo temporaneo dovuto ai blocchi delle attività causati dal covid. L’ambizione degli impegni per la riduzione delle emissioni al 2030 deve essere sette volte superiore per restare in linea con l’obiettivo di 1,5 gradi dell’Accordo di Parigi. E ancora: gli ultimi sette anni sono stati i più caldi mai registrati e c’è una probabilità del 48% che, durante almeno uno nei prossimi 5 anni, la temperatura media annuale sarà temporaneamente di 1,5 gradi superiore alla media 1850-1900. Con l’andamento del riscaldamento globale che si incrementa, non si possono escludere “punti di svolta” nel sistema climatico. Insomma: stiamo andando nella direzione sbagliata, avverte il nuovo rapporto multi-agenzia ‘United in Science’, coordinato dall’Organizzazione meteorologica mondiale, che evidenzia “l’enorme divario tra aspirazioni e realtà” nella lotta all’emergenza climatica in atto. La situazione è tale, avverte il ‘super rapporto’, che “senza un’azione molto più ambiziosa, gli impatti fisici e socioeconomici del cambiamento climatico saranno sempre più devastanti”.
“Inondazioni, siccità, ondate di calore, tempeste estreme e incendi stanno andando di male in peggio, battendo record con una frequenza allarmante. Ondate di calore in Europa. Colossali inondazioni in Pakistan. Siccità gravi e prolungate in Cina, nel Corno d’Africa e negli Stati Uniti- avverte Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres- Non c’è nulla di naturale nella nuova portata di questi disastri. Sono il prezzo della dipendenza dell’umanità dai combustibili fossili”.


ESTATE 2022 RECORD, LA PIÙ CALDA IN EUROPA DA 20 ANNI

L’estate 2022 – da giugno ad agosto – è stata la più calda in Europa degli ultimi 20 anni, con temperature da record registrate da giugno ad agosto e un sostanziale margine di 0,8 gradi in più su agosto 2018 e 0,4 gradi in più per l’estate. Lo segnala il Copernicus Climate Change Service, il servizio implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio per conto della Commissione europea. Analizzando i dati rilevati nel periodo compreso fra 1991 e il 2020, con una temperatura media di 0,3 gradi più alta della media rilevata in 20 anni l’agosto 2022 risulta il terzo più caldo. Le temperature europee sono state per lo più sopra la media nella parte orientale del continente europeo, ma fin da giugno e luglio erano ben al di sopra della media nell’area sud-occidentale, dove si sono anche concentrate le ondate di calore. Lo scorso agosto stato anche molto più secco rispetto alla media in gran parte dell’Europa occidentale e in alcune aree dell’Europa orientale, risultando però più umido in Scandinavia e in alcune aree dell’Europa meridionale e sud-orientale.

FUTURA, ECO-BARCA A VELA CHE VA ANCHE A IDROGENO

Si chiama FUTURA ed è un prototipo innovativo di barca a vela ecosostenibile dotato anche di propulsione elettrica alimentata a idrogeno. È lunga 6 metri, pesa 600 chilogrammi, può accogliere fino a 3 passeggeri oltre lo skipper e ha 5 ore di autonomia a una velocità di navigazione di 2,5 nodi – circa 4 km/h. L’ha realizzata ENEA in collaborazione con la Lega Navale italiana e aziende di settore. Provvista di una cella a combustibile da 1 kiloWatt, che trasforma l’idrogeno contenuto in una bombola pronta all’uso in energia elettrica a zero emissioni, FUTURA dispone anche di una batteria ricaricabile tramite due pannelli fotovoltaici, che consente di estendere l’autonomia fino a 2 ore. “La domanda di imbarcazioni con propulsione a zero emissioni è in aumento”, spiega Viviana Cigolotti, responsabile del Laboratorio ENEA di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno, auspicando replicare il prototipo “in altre tipologie e taglie più grandi di natanti, e prevedendo di installare sistemi di micro-eolico, di idro-generazione, nuovi dispositivi di stoccaggio ed elettrolizzatori”.


LEGAMBIENTE: GHIACCIAI ALPINI A RISCHIO SCOMPARSA

Sulle Dolomiti il ghiacciaio della Marmolada, teatro della tragedia dello scorso 3 luglio, tra 15 anni potrebbe scomparire del tutto: perde nell’ultimo secolo più del 70% in superficie e oltre il 90% in volume. Sul Monte Bianco il Miage, “himalayano” della Valle D’Aosta, in 14 anni ha visto sparire circa 100 miliardi di litri di acqua, pari a tre volte il volume dell’idroscalo di Milano. In Lombardia il Ghiacciaio dei Forni, il secondo gigante italiano dopo l’Adamello, ha fatto registrare un arretramento del fronte di più di 40 metri lineari nell’ultimo anno, 400 metri negli ultimi dieci anni. Questi solo alcuni flash del bilancio finale di Carovana dei Ghiacciai, campagna di Legambiente con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano. Dei circa dieci ghiacciai monitorati quasi tutti sono a rischio scomparsa, con una crescente perdita di superficie e spessore che li porta alla disgregazione in corpi glaciali più piccoli e a trovare rifugio in alta quota. Unica eccezione sulle Alpi il Ghiacciaio Occidentale del Montasio, in Friuli Venezia Giulia, piccolo ma resistente che, pur avendo subito in un secolo una perdita di volume del 75% circa e una riduzione di spessore pari a 40 metri, dal 2005 risulta stabilizzato, in controtendenza rispetto agli altri ghiacciai alpini.

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