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La siccità ha stremato la fauna, ma in Veneto la caccia apre in anticipo

Cacciatori veneti tornano a sparare anche se gli animali selvatici sono stremati dalla siccità

Pubblicato:13-09-2022 15:45
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 15:53

cacciatori nei campi
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VENEZIA – Il 1 settembre le doppiette dei cacciatori sono tornate a sparare in Veneto. Il calendario venatorio della Regione prevede infatti delle giornate di preapertura, ma il Partito democratico non ci sta. Secondo il consigliere regionale democratico Andrea Zanoni e il portavoce delle opposizioni Arturo Lorenzoni, infatti, gli animali selvatici sono stremati dalla siccità di questa estate e questo sarebbe dovuto bastare perché la Regione posticipasse l’avvio della stagione venatoria. Cosa che ovviamente non è avvenuta nonostante le richieste avanzate da Enpa, Lac, Lav, Lipu, Wwf Italia e Legambiente, che proponevano di adeguarsi alla data di apertura nazionale, ovvero il 25 settembre.

INTERESSI DEI CACCIATORI VINCONO SU DOVERE DI DIFENDERE FAUNA SELVATICA

“Ancora una volta gli interessi di una esigua minoranza come quella dei cacciatori ha vinto sul dovere costituzionale di tutela della fauna selvatica”, attacca il dem Zanoni, che punta il dito contro la decisione di confermare la preapertura della caccia “anche per specie rare come la tortora selvatica e il colombaccio, che in questa stagione ha ancora i piccoli nel nido”.

CLIMA IMPAZZITO HA STREMATO ANIMALI, DOVEROSO PROTEGGERLI

“Dopo lunghi mesi di clima impazzito, di siccità, di fiumi senz’acqua, di agricoltura in ginocchio, di scarsità di alimentazione naturale, era doveroso assumere misure di protezione. Invece questa giunta ha concesso esattamente il contrario“, affermano Zanoni e Lorenzoni, che oggi hanno ricevuto un risposta ad una interrogazione sul tema dall’assessore regionale alla Caccia Cristiano Corazzari, il quale ha – a loro dire -“minimizzato gli effetti devastanti della siccità sulla fauna selvatica”.


NESSUNA MEDIAZIONE TRA INTERESSI DEI CACCIATORI ED ESIGENZE DI TUTELA


“Si doveva almeno raggiungere una mediazione tra gli interessi di chi va a caccia e le esigenze di tutela della fauna selvatica previste da direttive dell’Ue e dalla Costituzione italiana. Ma, a dispetto delle belle parole di facciata, di richiamo ad una sensibilità ambientale, da questo governo veneto è arrivata una pugnalata vergognosa non solo agli animali selvatici ma a tutti i cittadini che credono nella legalità e hanno a cuore le sorti della biodiversità del Veneto”, conclude il democratico.

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