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Michetti: “Domani presento il programma, no al sostegno di CasaPound”

Il candidato sindaco di centrodestra ribadisce: "Sono un moderato, chi discrimina è fuori dalle mie liste"

Pubblicato:13-09-2021 13:01
Ultimo aggiornamento:13-09-2021 13:16

enrico michetti
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ROMA – “Ancora non è stato pubblicato, ma il programma c’è. Abbiamo pubblicato alcune sintesi. La coalizione è composta da sei partiti e quindi abbiamo davvero smussato gli angoli. Credo che domani mattina lo pubblicheremo”. Così Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma per il centrodestra, su Radio Capital. “Il primo punto della nostra agenda sarà rimettere in sesto la macchina amministrativa. Ad esempio non è possibile che per un condono o un permesso a costruire si debbano aspettare anni. Poi dobbiamo mettere in sicurezza la situazione dei rifiuti e poi dedicarci a trasporti e decoro urbano. E la sicurezza. Queste sono le priorità”.

“SONO UN MODERATO, NON CI SONO ESTREMISTI NELLE MIE LISTE”

Non ci sono militanti di CasaPound in lista. Io sono un moderato. Chi si candida con me deve rispettare i primi 12 articoli della Costituzione. Tra cui il divieto assoluto di ogni discriminazione. Se non sono in linea li estrometteremo”. Così Michetti sulle polemiche per la presenza nelle liste che lo appoggiano di candidati estremisti e sul possibile sostegno da parte dell’estrema destra. “Se accetto l’appoggio di CasaPound? Noi non accettiamo nessuno – ha ribadito il candidato di centrodestra -. Ci sono già sei liste nella mia coalizione. Io ho già preso le distanze da chiunque sia contrario ai principi dei padri costituenti. Io sono cristiano cattolico”.

“LA MIA AGENDA È SERRATA, ECCO PERCHÉ NON ERO A OSTIA CON MELONI”

Il candidato sindaco del centrodestra ha anche spiegato il motivo per cui domenica non si è presentato a un incontro a Ostia con Giorgia Meloni. “Avevo un’agenda fitta, ho ritardato su Roma. Figuriamoci se non vado da Giorgia che l’aveva organizzata proprio per me”. E sulla mancanza di confronti con gli altri aspiranti al Campidoglio, Michetti ha aggiunto: “Abbiamo fatto tanti confronti. In un’occasione sono andato via perché è finita in rissa e nell’altra perché mi aspettavano 250 tranviari da una mezz’ora e al convegno erano in ritardo e non mi davano la parola. Poi abbiamo avuto un altro confronto in piazza, io e Gualtieri, e non si sono presentati gli altri. Capita che anche gli altri non si presentino – ha proseguito Michetti – Solo che se non mi presento io… Ho un’agenda serrata e devo ancora girare buona parte di Roma“.


“GREEN PASS UTILISSIMO, MA SENZA OBBLIGO NON SI PUÒ DISCRIMINARE CHI NON SI VACCINA”

Nel corso di un’intervista a SkyTg24, Michetti è anche intervenuto sul tema dell’obbligo vaccinale e del green pass, che tiene banco nel dibattito politico nazionale: “Il green pass è uno strumento utilissimo. Poi dico che con un rischio importante il Governo deve fare in modo che ci sia l’obbligo vaccinale. Ma se non c’è questo obbligo vuol dire che c’è libertà, e se c’è questa libertà e qualcuno la discrimina non siamo in democrazia ma in un regime totalitario”. E sull’esclusione dalle sue liste di Francesca Benevento, negazionista del Covid e no vax, il candidato al Campidoglio del centrodestra ha chiarito: “È stata convocata ma ha risposto con un’altra dichiarazione non in linea. E quindi è stata estromessa. Io comunque ho fatto due vaccini e ho il green pass. Poi ognuno è libero e io non sono un tecnico. Non posso promuovere qualcosa di cui non ho competenze”.

“IL VERO AVVERSARIO È L’ASTENSIONISMO”

“Ci sono tanti ambulanti e urtisti nella Comunità ebraica che ho incontrato ieri. Loro con la direttiva Bolkestein rischiano di perdere il posto di lavoro, cosi come per politiche che li allontanano da punti dove fare commercio”, ha spiegato Michetti. Che ha anche risposto sull’avversario più temuto in ottica ballottaggio: “Io temo solo l’astensionismo. Se ci sarà vuol dire che non saremo stati in grado di coinvolgere i cittadini”.

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