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FOTO | Caivano, sperona e uccide la sorella perchè aveva un ragazzo trans: “Avevano già ricevuto minacce di morte”

Maria Paola Gaglione ha perso la vita dopo lo speronamento, il fratello: "Era stata infettata"

Pubblicato:13-09-2020 12:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52

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CAIVANO

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Il luogo dell’incidente avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 settembre. Foto Agenzia Dire

NAPOLI – “A Caivano si sta scrivendo una delle storie piu’ brutali di violenza di genere. Si tratta di Ciro e Maria Paola. Ciro e’ un uomo trans, lei e’ la sua ragazza. Sono in moto e vengono speronati dal fratello di lei. La ragazza muore. Ciro e’ in ospedale e non sta bene. La madre di Ciro grida il suo dolore su Facebook e accusa il fratello di Maria Paola di aver commesso deliberatamente un omicidio perche’ non sopportava che la sorella frequentasse un uomo trans. Il fratello dira’ che la sorella era stata “infettata” e che voleva liberarla”. Cosi’ in un post su Facebook Daniela Lourdes Falanga, presidente dell’Arcigay di Napoli e storica attivista dei diritti civili LGBTQ+, riassume il tragico episodio avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 settembre lungo un tratto di strada che collega Caivano ed Acerra, comuni della periferia nord di Napoli.

Quello che inizialmente sembrava un incidente causato da un pirata della strada, e che aveva determinato la morte della 22enne Maria Paola Gaglione e il ferimento della persona che era con lei, si configura in queste ore come omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall’omofobia. A bordo dello scooter che ha speronato quello di Maria Paola c’e’ suo fratello, Michele Gaglione, che dopo aver fatto cadere la coppia si e’ anche scagliato sul giovane trans pestandolo. Presidente arcigay napoli: “sognavano casa insieme. ciro desidera vederla ultima volta”

PRESIDENTE ARCIGAY NAPOLI: AVEVANO GIA’ RICEVUTO MINACCE DI MORTE

“Ciro aveva un sogno: prendere casa assieme a lei. Adesso ha un desiderio grande: rivedere la sua compagna prima dell’ultimo saluto. E farò di tutto per consertigli questo”. Così Daniela Lourdes Falanga, presidente di Arcigay Napoli, all’uscita della Villa dei fiori di Acerra dove è ricoverato il giovane trans pestato da Michele Gaglione, fratello di Maria Paola, morta cadendo dallo scooter che lo stesso fratello ha speronato dopo un inseguimento lungo via degli Etruschi, tra Caivano e Acerra. La 22enne è morta per le conseguenze di un urto contro un tubo dell’irgazione posto a bordo strada.

“Ciro e la madre – aggiunge Falanga – sono devastati. Prima di tutto questo hanno subito minacce di morte, quindi è qualcosa che si temeva già potesse avvenire. Adesso la mamma di Ciro chiede che il fratello di Maria Paola paghi”.

OMICIDIO MARIA PAOLA, RUOTOLO: SU PARITÀ GENERE MOLTO DA FARE

“Occorre una legge seria e rigorosa contro l’omotransfobia. Che orrore l’uccisione di Maria Paola Gaglione, 22 anni, avvenuta sulla strada tra Acerra e Caivano, inseguita e speronata in moto dal fratello, perche’ non accettava la sua relazione con un transgender sembra cronaca da Medioevo. Che paese e’ questo dove ‘si perde la vita’ per amore? E dove si accusa una persona di essere ‘infettata con l’omosessualita””. Lo dice il senatore Sandro Ruotolo del gruppo misto che aggiunge: “Questa ennesima orribile vicenda ci mostra come sulla parita’ di genere, sui diritti delle persone gay, lesbiche, transessuali dobbiamo tutti fare di piu’. Stop barbarie, si a una cultura del sostegno, dell’accoglienza, della tutela delle fragilita’”.

OMICIDIO MARIA PAOLA, PERANTONI: DOVERE PARLAMENTO INTERVENIRE

“L’ennesimo episodio di violenza omofobica dimostra ancora una volta la necessita’, non piu’ rinviabile, di un cambio di rotta culturale e di una normativa specifica contro la violenza e la discriminazione per motivi legati all’orientamento sessuale. L’assurda morte della giovane Maria Paola Gaglione, speronata con lo scooter dal fratello che non sopportava la sua relazione gay, e’ il drammatico epilogo di una relazione osteggiata dalla famiglia per ragioni di genere. La proposta di legge che abbiamo approvato in commissione Giustizia e’ ora in attesa dell’esame dell’Aula. Non sara’ facile, per via delle resistenze di certe forze politiche, ma credo fermamente che a fronte dei tanti, troppi, ripetuti casi di omofobia, sia dovere del Parlamento intervenire”. Cosi’ Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia alla Camera e deputato M5S.

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